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Crisi: fine della missione FMI in Romania


Dopo due settimane di colloqui con le autorità di Bucarest, gli esperti del Fondo monetario internazionale, della Commissione europea e della Banca mondiale hanno gradito, di principio, la sollecitazione delle autorità romene sulla proroga di tre mesi dell’accordo di tipo preventivo, dopo aver constatato dei ritardi in materia di riforme e impegni assunti.

, 29.01.2013, 14:31


Dopo due settimane di colloqui con le autorità di Bucarest, gli esperti del Fondo monetario internazionale, della Commissione europea e della Banca mondiale hanno gradito, di principio, la sollecitazione delle autorità romene sulla proroga di tre mesi dell’accordo di tipo preventivo, dopo aver constatato dei ritardi in materia di riforme e impegni assunti.




I creditori internazionali ritengono l’energia e i trasporti i principali settori che la Romania deve sviluppare, e valutano che le compagnie energetiche ricavano profitto, ma non sufficiente per giustificare investimenti. Inoltre, Bucarest deve attirare un livello quanto più alto di fondi europei. Gli esperti ritengono che la crescita quasi nulla nel 2012 è da attribuire all’agricoltura e ai ritardi nelle riforme.




Per il 2013, il Fondo prevede una crescita dell’1,5%, e valuta che serve una cifra superiore. Inoltre, gli esperti ritengono che le autorità romene non hanno raggiunto i target sul deficit di bilancio in cash, sulla riduzione degli arretrati e sugli attivi esteri netti della Banca Centrale.




Il FMI sottolonea, però, che la Romania ha raggiunto la più importante meta, precisamente quella sul deficit di bilancio calcolato secondo la metodologia europea, che, secondo le stime, è stata inferiore al 3% del Pil nel 2012.




Da parte sua, il premier Victor Ponta ha spiegato che tra i risultati concreti della visita della delegazione congiunta del FMI, della CE e della BM si annovera l’accordo sulla forma finale della Finanziaria per il 2013 e sulla privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie dello Stato.




Il FMI ha definito il bilancio per il 2013 come abbastanza equilibrato, in quanto stanzia i fondi necessari a salari e pensioni, ma anche al cofinanziamento dei progetti europei. D’altra parte, il premier Ponta ha promesso che il Governo continuerà le misure volte a migliorare le attività delle compagnie statali.




Le autorità di Bucarest hanno discusso con i creditori internazionali anche l’introduzione della partecipazione finanziaria dei romeni nel sistema sanitario a partire dal 1 marzo. Si tratta di una tassa di 10 lei (2,2 euro), che sarà incassata quando i pazienti vengono dimessi dall’ospedale. In questo modo, le autorità tentano di limitare le degenze ingiustificate o persino fittizie in ospedali.




Invece, le associazioni dei pazienti criticano la misura, ritenendo che limiterà l’accesso della popolazione povera ai servizi sanitari. A fine anno sarà valutata l’efficacia del sistema e si deciderà se la partecipazione finanziaria sarà mantenuta o meno.




Intanto, il governo romeno ha espresso l’interesse di firmare un nuovo accordo di tipo preventivo col FMI, in quanto, come ha spiegato il premier, consentirebbe il consolidamento dei risultati economici raggiunti lo scorso anno, e le prospettive per il 2013, che riguardano la stabilità, il tasso di cambio, la fiducia degli imprenditori, ma anche dei creditori dello stato romeno. (trad. Iuliana Anghel)

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