La settimana 14-19/07/2025
Parlamento boccia sfiducia contro il governo Bolojan/ Corte Costituzionale, tre nuovi giudici/ PNRR, all’attenzione delle autorità di Bucarest e Bruxelles / Rottamazione, rilancio del programma “Rabla” per le persone fisiche
Corina Cristea, 19.07.2025, 10:00
Il Parlamento di Bucarest ha respinto lunedì la mozione di sfiducia contro il governo Bolojan, avviata da 131 deputati e senatori. Di conseguenza, l’Esecutivo rimane in carica, e la legge sull’austerità, per la quale il governo ha posto la fiducia entrerà in vigore se supererà anche il controllo di costituzionalità. Le principali misure che dovrebbero essere applicate a partire dal 1° agosto riguardano l’aumento dell’IVA, la riorganizzazione del sistema di assegnazione delle borse di studio, l’incremento delle accise su alcol, tabacco e carburanti, ma anche l’introduzione del contributo sanitario per la parte della pensione che supera i 3.000 lei (circa 600 euro). Dal prossimo anno, i profitti extra delle banche e le vincite da gioco d’azzardo saranno tassati maggiormente, gli stipendi e le pensioni nel sistema pubblico non aumenteranno più, e saranno limitate le assunzioni e i bonus ingiustificati. Il primo ministro Ilie Bolojan ha spiegato che tutte queste misure sono necessarie per correggere il disavanzo e ha dichiarato che la Romania sta già iniziando a riconquistare la fiducia sui mercati internazionali, con i costi di finanziamento in calo. L’Alleanza per l’Unione dei Romeni, promotrice della mozione, ha però contestato presso la Corte Costituzionale il primo pacchetto di misure fiscali per il quale il Governo ha posto la fiducia in Parlamento. Il dibattito avrà luogo il 22 luglio. Le persone colpite dalle prime misure di austerità annunciate dal governo sono scese in piazza a protestare.
La Corte Costituzionale della Romania ha cambiato composizione e, per la prima volta, ha una donna come presidente. Si tratta di Simina Tănăsescu, nominata giudice costituzionale nel 2019 dall’ex presidente Klaus Iohannis. È stata eletta con il voto della maggioranza dei nove giudici costituzionali, di cui tre hanno appena iniziato i loro mandati di nove anni. Si tratta di Dacian Cosmin Dragoș, proposto dal presidente Nicuşor Dan, professore universitario e supervisore di dottorato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca, e dei giudici proposti dalle due Camere del Parlamento: Mihai Busuioc, che ha guidato la Corte dei Conti negli ultimi otto anni, e Csaba Asztalos, ex presidente del Consiglio Nazionale per la Lotta alla Discriminazione. La prima decisione della Corte nella nuova composizione ha riguardato la segnalazione del presidente Nicuşor Dan in merito alla legge su alcune misure per combattere l’antisemitismo e la xenofobia. Il capo dello stato ha ritenuto che la legge sia stata adottata in violazione di alcune norme e principi costituzionali e che non chiarisca i concetti di “legionario” e “fascista”, lasciando spazio a interpretazioni e applicazioni arbitrarie da parte degli organi giudiziari. Giovedì, la Corte Costituzionale ha stabilito che la legge è chiara, precisa e prevedibile in relazione al suo scopo: proteggere, tramite mezzi penali, i valori sociali fondamentali di una società democratica, la dignità dell’essere umano e il pieno rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali.
Progetti per un valore di circa 6,3 miliardi di euro non potranno essere completati entro agosto 2026 e saranno quindi eliminati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dove erano previsti per il finanziamento. Lo ha annunciato il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Dragoș Pîslaru, precisando che la Romania deve inviare entro la fine del mese la versione rivista del piano alla Commissione Europea. Il ministro ha presentato le conclusioni della riunione del Comitato Interministeriale di Coordinamento del PNRR e ha fornito dettagli sui negoziati in corso affinchè Bruxelles accetti le proposte delle autorità romene. Pîslaru ha assicurato che la Romania non perderà nessun finanziamento rappresentanto da fondi non rimborsabili. Secondo lui, ci saranno alcuni piccoli aggiustamenti, ma non esiste alcun rischio di mancato completamento dei progetti entro agosto 2026. L’importo totale destinato alla Romania per l’attuazione del PNRR è di 28,5 miliardi di euro, di cui finora sono stati incassati 10,74 miliardi.
Le autorità di Bucarest hanno analizzato e rivisto anche il programma che incoraggia i romeni a rinunciare alle auto vecchie. La ministra dell’Ambiente ha annunciato ufficialmente che il programma di rottamazione “Rabla” per le persone fisiche sarà rilanciato, ma con un budget più ridotto, pari a 200 milioni di lei (circa 40 milioni di euro). Diana Buzoianu ha dichiarato che, per il futuro, è necessaria una riformulazione di questo programma, non solo per l’assegnazione dei ticket. La ministra ha aggiunto che la visione principale deve concentrarsi sulla riduzione delle emissioni inquinanti. Il programma Rabla, avviato nel 2005, ha un ruolo essenziale nell’acquisto di auto elettriche, la maggior parte delle quali è stata comprata in questo modo.