Riforme fiscali del governo
Il governo di Bucarest sta preparando il terzo pacchetto di misure fiscali.
Roxana Vasile, 20.11.2025, 11:28
In nome della riduzione del disavanzo eccessivo della Romania, il governo di coalizione di Bucarest sta preparando il terzo pacchetto di misure fiscali, che potrebbe essere adottato la settimana prossima tramite fiducia. Nell’amministrazione locale è prevista sia la riduzione dei posti occupati o vacanti, sia la diminuzione del 10% delle spese per il personale. Nell’amministrazione centrale si intende operare un taglio del 10% delle spese per il personale. Questo terzo pacchetto deve essere adottato prima della legge di bilancio per il 2026, affinché esista una disciplina finanziaria – dichiara il premier liberale Ilie Bolojan.
La raccomandazione secondo cui tutti i ministeri devono ridurre le proprie spese del 10% non significa necessariamente una riduzione degli stipendi, precisa Ilie Bolojan. “Tutte le leggi che stabiliscono un bilancio su basi sane, che controllano le spese, che impongono disciplina di bilancio, devono essere adottate in anticipo, da un lato. E, dall’altro, è difficile iniziare a fare eccezioni, e tutti noi che ricopriamo una carica pubblica, tutti i ministeri, in una forma o nell’altra, dobbiamo essere parte di questo sforzo. Non è necessario tagliare gli stipendi, sottolineo, ma devono gestire le spese di personale, non assumere nuove persone, valutare gli incentivi, riorganizzare meglio le attività”, afferma il primo ministro.
Una voce distinta su questo argomento nella larga coalizione di governo è, però, quella dei socialdemocratici. Il PSD ha deciso mercoledì che non sosterrà in alcun modo il taglio del 10% degli stipendi dei dipendenti pubblici voluto dal 1° gennaio e si è pronunciato per altre misure di riduzione delle spese rispetto a quelle proposte dal premier nel terzo pacchetto. “Se facciamo i calcoli, arriviamo a circa 10 miliardi di lei: questa sarebbe la somma che lo Stato risparmierebbe applicando questo taglio del 10% alle spese di personale. Risparmio che può ovviamente essere ottenuto anche in altri modi, senza bisogno di tagliare gli stipendi degli insegnanti, dei medici, dei poliziotti, del personale militare, di nessuno”, ha dichiarato il leader socialdemocratico Sorin Grindeanu.
D’altra parte, invece, il disegno di legge relativo alla riforma del sistema pensionistico dei magistrati ha il sostegno dell’intera coalizione di governo. Un sistema speciale che oggi rende i magistrati una categoria professionale privilegiata, sia per le pensioni molto elevate, che per la bassa età di pensionamento. Il nuovo ddl prevede infatti che la pensione di un giudice o di un procuratore non possa più superare il 70% dell’ultima indennità netta, mentre l’età pensionabile dovrebbe aumentare a 65 anni nel corso di un periodo di transizione di 15 anni, a partire dal 1° gennaio 2026. Il progetto è stato pubblicato in trasparenza decisionale e sarà inviato al Consiglio Superiore della Magistratura per il parere, affinché poi il governo possa porre la fiducia.
I magistrati non sono d’accordo neanche con questa nuova versione del progetto, dopo che una prima forma è stata respinta recentemente dalla Corte Costituzionale per motivi procedurali. La riforma del sistema pensionistico dei magistrati è, però, un traguardo nel PNRR e da essa dipende lo sblocco di certi fondi europei, tanto necessari soprattutto in questo periodo di austerità.