Jacques Elias
La comunità ebraica sefardita di Bucarest ha dato personalità importanti per la storia della Romania fino ad oggi. Uno dei nomi più importanti è stato quello dell'imprenditore e filantropo Jacques Elias.
Steliu Lambru, 02.12.2025, 07:00
Nato nel 1844 a Bucarest, Elias prosperò nell’industria dello zucchero, nell’agricoltura, nell’estrazione mineraria, nel settore bancario, immobiliare e nella borsa, riuscendo ad accumulare un patrimonio enorme. Fu nominato consigliere reale di Re Carlo I. Nonostante le sue grandi possibilità finanziarie, condusse una vita equilibrata, non si sposò e non ebbe figli. Jacques Elias morì nel 1923 a Bucarest, la sua città natale, e sette anni prima, nel 1914, lasciò per testamento tutto ciò che possedeva all’Accademia Romena. Nel 1925, due anni dopo la sua morte, l’Accademia Romena istituì la Fondazione Menachem Elias, secondo il suo desiderio espresso nel testamento, Fondazione intitolata a suo padre.
In occasione del centenario della Fondazione, il presidente dell’Accademia Romena Ioan-Aurel Pop ha voluto ricordare ai romeni di oggi che Elias ha dato tutto al Paese in cui è nato: “Quando sentono il suo nome, molti intellettuali romeni forse pensano alle sue qualità di grande industriale, di grande banchiere, di proprietario terriero (a un certo punto possedeva circa 1300 ettari), e infine di filantropo. Ma meno persone sanno che donatore, che benefattore e che mecenate Jacques Elias sia stato per l’Accademia Romena e per la cultura romena in generale. Era membro di una famiglia ebrea di rito spagnolo e all’età di 46 anni ottenne la cittadinanza romena. Fu cittadino onorario di Bucarest, un romeno insignito di numerose.” – ha detto Ioan-Aurel Pop.
L’Accademia Romena fu fondata a partire dal 1867 grazie a numerose donazioni, la più importante delle quali fu quella di Jacques Elias. “Jacques Elias riuscì, nei suoi quasi 80 anni di vita, ad accumulare un’enorme fortuna, con proprietà immobiliari in Romania, a Vienna, Berlino, Roma, Parigi, New York, Londra, Bruxelles, Praga, Belgrado. Ma, al di là della ricchezza materiale, questo uomo d’affari aveva un animo da grande benefattore. Attraverso il testamento che redasse alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, designò l’Accademia Romena come sua legataria universale, alla quale lasciò tutti i suoi beni mobili e immobili, valutati all’epoca a quasi un miliardo di lei, ovvero 200 milioni di dollari.” – ha affermato Ioan-Aurel Pop.
Gli ideali umanisti di Elias andavano di pari passo con quelli patriottici. “L’atto più importante dell’Accademia fu la fondazione dell’Ospedale Elias, come diceva il donatore, e fu, in effetti, l’ospedale più moderno d’Europa nel 1938, quando, all’inaugurazione, furono presenti il Gran Voivoda Michele e sua madre, la Regina Elena. Fu qualcosa di grande prestigio per il Paese. Egli specificò nel suo testamento che <l’ospedale accoglierà pazienti di entrambi i sessi, israeliti e di qualsiasi altra fede. Saranno fornite visite e medicinali gratuiti.>” – ha detto Ioan-Aurel Pop.
Amante dell’istruzione e della cultura, il generoso filantropo destinò gran parte della sua fortuna anche a loro. “Fece donazioni anche per lo sviluppo delle istituzioni culturali, richiese la costruzione di scuole per gli studenti, cito ancora: si occupò delle mense scolastiche, dell’assegnazione annuale dei premi Elias e delle borse di studio per i bambini poveri, dell’assegnazione di fondi per l’istruzione medica, per gli ospedali e gli orfanotrofi, per i templi e le scuole ebraiche di rito spagnolo e per qualsiasi costruzione che potesse servire alla cultura.” – ha continuato Ioan-Aurel Pop.
Con discrezione, Jacques Elias lasciò questo mondo così come era vissuto. Ma non fu solo: lo Stato romeno e le istituzioni da lui create e sostenute gli furono al fianco. Ioan-Aurel Pop ha affermato: “Dopo tutte le sue azioni benefiche, si spense nel 1923. E al suo funerale, cosa rara, partecipò l’intero governo romeno. Sempre secondo la sua volontà, la sua salma fu in seguito sepolta nella tomba di famiglia a Vienna, dove si trova ancora oggi.”
Jacques Elias non poteva rimanere fuori dalla memoria della città. Una strada vicino al monumento che segna il chilometro 0 di Bucarest è intitolata a lui.