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Monasteri a Bucarest e nei dintorni

I monasteri di Bucarest e quelli situati nei dintorni della capitale sono dei veri e propri capolavori architettonici. Oasi di pace e tranquillità, alcuni di questi luoghi di culto custodiscono anche musei con manoscritti e oggetti religiosi importanti.

Monasteri a Bucarest e nei dintorni
Monasteri a Bucarest e nei dintorni

, 05.08.2013, 17:15

I monasteri di Bucarest e quelli situati nei dintorni della capitale sono dei veri e propri capolavori architettonici. Oasi di pace e tranquillità, alcuni di questi luoghi di culto custodiscono anche musei con manoscritti e oggetti religiosi importanti.



Uno dei monasteri più pittoreschi di Bucarest è Stavropoleos, un piccolo capolavoro dell’architettura in stile brancovano. Eretto nel 1724 dall’archimandrita Ioanichie, durante il regno di Nicolae Mavrocordat, la chiesa è intitolata ai Santi Arcangeli Michele e Gabriele. Il nome di Stavropoleos viene dalla parola greca “Stauropolis”, che vuol dire “La Città della Croce”. Oltre alla chiesa, il monastero Stavropoleos include anche una collezione di oggetti di arte religiosa ed una biblioteca. Nella collezione di oggetti d’arte ritroviamo icone, oggetti di culto, elementi di arte decorativa e frammenti di affresco, icone di vari tipi su legno e vetro. La collezione include anche un frammento di una chiesa in legno delle Transilvania Meridionale, una poltrona principesca con lo stemma dei boiardi Mavrocordat e un candeliere brancovan.



Il Monastero Antim è forse una delle più belle chiese della capitale. Fatto costruire nel periodo 1713-1715 da Antim Ivireanul (tipografo, incisore, teologo, vescovo e metropolita), il monastero è riuscito a far fronte a tutte le vicissitudini della sorte. Inizialmente aveva la forma di una fortezza, con la chiesa al centro e ai lati le celle dei monaci. Ogni angolo del monastero era protetto da una torre. L’intero complesso monastico è stato realizzato in base ai piani di Antim Ivireanul e conserva ancora i tratti dello stile brancovan. La chiesa, le celle, la cappella e il campanile avevano un’architettura del tutto speciale ed erano alcuni dei più bei monumenti della Bucarest di allora. Un simbolo speciale del monastero è l’emblema del Santo Antim: la lumaca. Situata sopra la porta di ingresso, sotto l’epigrafe, la lumaca è il simbolo della fede e della modestia ed è circondata da una corona di alloro e da una stella. All’interno del monastero Antim esiste anche un museo con oggetti di arte religiosa e una mostra dedicata alla vita e all’attività del metropolita Antim Ivireanul che include anche i piani del monastero da lui realizzati. Antim Ivireanul nacque intorno all’anno 1650 ed era di origine georgiana. Oltre ad essere teologo e metropolita di Bucarest, ebbe un ruolo importantissimo nell’introduzione della lingua romena nelle messe. Sebbene non fosse di madrelingua romena, riuscì a creare una lingua liturgica chiara, compresa dai suoi contemporanei. Scrisse una collezione di prediche utilizzate in occasione delle grandi feste dell’anno e fondò la prima biblioteca pubblica di Bucarest nel XVIII secolo. Grazie alle 63 stampe, realizzate e coordinate da lui stesso in varie lingue, Antim Ivireanul è considerato — accanto al Diacono Coresi — il più importante tipografo della cultura medioevale romena.



Nel centro della capitale, nascosto dai passanti affrettati, si trova l’Eremo Darvari, un’oasi di pace e spiritualità. Fatto erigere nel 1834, da Mihail Darvari e da sua moglie Elena, all’inizio l’eremo era solo una piccola chiesa in legno, luogo di preghiera per la famiglia Darvari. Lungo il tempo, l’Eremo ha subito varie modifiche. Nel 1992, l’Eremo Darvari fu dichiarato monumento storico, il monastero venne ristrutturato più volte e le celle e la chiesa rifatte e ri-affrescate. Bellissimi il campanile, la piccola capella e il negozietto di oggetti religiosi.



Lasciamo la città per esplorare i dintorni della capitale in cerca di altri gioielli di architettura ed arte religiosa. Il Monastero Snagov è un’importante monumento della Valacchia ed è situato su un’isola sul lago di Snagov. Secondo gli storici, risale all’ultimo periodo del regno di Mircea il Vecchio. La sua prima attestazione documentaria è del 1408, ma il monastero fu fatto ristrutturare anche da altri principi tra cui Vlad Tepes (l’Impalatore) e Mircea Ciobanu. Il monastero diventò famoso dopo il presunto seppellimento di Vlad Tepes nel suo cimitero. Secondo la leggenda, alla morte di Tepes durante la battaglia contro i turchi del 1476, i monaci di questo monastero avrebbero trovato e nascosto la salma del principe e l’avrebbero sepolta di nascosto. L’ipotesi è stata indagata a lungo, ma senza ottenere delle certezze. Fatto sta che nella tomba trovata nel pronao di una delle chiese, è stata rinvenuta la salma di un uomo vestito in abiti cari. Lungo il tempo, il monastero Snagov fu anche un importante centro di cultura, dove il principe Costantino Brancovan fondò una delle sue migliori tipografie, che ebbe a capo anche Antim Ivireanul per un certo periodo. Tra l’altro il monastero funzionò anche come museo e come banca grazie alla sua posizione strategica. Dopo la repressione della Rivoluzione del 1848 in Valacchia, i capi della rivoluzione tra cui Nicolae Balcescu, trovarono riparo nel Monastero Snagov.



Andiamo ora al Monastero Pasarea (Uccello), monumento storico e d’arte situato a 29 km da Bucarest fu costruito all’inizio del XIX secolo in riva al lago Pustnicu. Secondo la leggenda, il nome del monastero sarebbe dovuto ai numerosi uccelli che vivevano nella foresta circostante. Nel 1813, l’archimandrita Timotei fece costruire una chiesa in legno, che crollò al terremoto del 1838. La Chiesa Grande fu ricostruita dal Santo Calinic nel 1846, mentre la chiesa del cimitero era stata costruita sempre da lui nel 1834. Il monastero vanta una ricca collezione di arte religiosa antica: icone, ceramica, ricami, nonché le reliquie dei Santi Mina e Mercurie.



Il Monastero Cernica, sito a est di Bucarest, fatto costruire nel 1608 ai tempi del principe Radu Serban, da Cernica Stirbei e da sua moglie Chiajna. Il complesso monastico di Cernica rappresentò una vera e propria scuola di insegnamento monastico. All’interno del monastero furono costruite tre chiese e tre cappelle.



Plumbuita, invece, è un convento di monaci, intitolato alla Natività di San Giovanni Battista, risalente al 1560, quando il principe Pietro il Giovane (1559-1568) avviò la costruzione del luogo di culto, ma la costruzione fu ultimata ai tempi di Mihnea Turcitul. Lungo il tempo, la chiesa subì gravi danni, soprattutto nel 1595 e nell’incendio del 1614. La forma attuale del monastero è dovuta alla ricostruzione nel 1647, su iniziativa del principe Matei Basarab. Il nome di “Plumbuita”, dato dagli abitanti della zona, era dovuto al fatto che per un lungo periodo la chiesa era stata coperta da una lamiera di piombo. Secondo la leggenda, durante una lotta, il principe Matei Basarab aveva bisogno di palle di cannone e allora fece sciogliere il tetto di piombo del monastero. Secondo un’altra leggenda, durante la battaglia tra Matei Basarab e Radu Ilias, che si svolse proprio sotto le mura del monastero, le palle di cannone che caddero sul tetto della chiesa furono così numerose che si sciolsero e coprirono il tetto di uno strato di piombo. Il monastero diventò monumento di riferimento per la storia culturale della capitale alla fine del XVI secolo. Nel 1573 vi fu fondata la prima tipografia di Bucarest grazie al principe Alessandro II Mircea e di sua moglie Ecaterina Salvaresso. L’attuale complesso monastico include — la chiesa, la torre campanile, le celle e la Casa Principesca — dove è allestito un museo contenente oggetti di arte religiosa, 130 busti dei principi romeni (scolpiti in pietra dal monaco Simeon Tatu), ma anche affreschi originali. Inoltre la Biblioteca, noto museo di libri antichi, vanta titoli di grande valore, alcuni risalenti a 500 anni fa.

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