Vertice Tre Mari, una complessa posta in gioco
L'Iniziativa dei Tre Mari ha raggiunto la maturità politica e concettuale e sono stati riuniti tutti i requisiti per avviare progetti concreti - è la convinzione espressa dal capo dello stato romeno, K. Iohannis, al vertice dell'Iniziativa a Bucarest.
Corina Cristea, 19.09.2018, 19:14
L’Iniziativa dei Tre Mari ha raggiunto la maturità politica e concettuale e sono stati riuniti tutti i requisiti per avviare progetti concreti – è la convinzione espressa dal capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, al vertice che ha riunito, questa settimana, a Bucarest, alti dignitari ed esponenti europei ed americani, tra cui il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e Rick Perry, il segretario americano all’Energia. Progetti economici per lo sviluppo della zona tra il Mar Baltico, l’Adriatico e il Mar Nero sono stati al centro dell’incontro di due giorni nella capitale romena dell’Iniziativa dei Tre Mari – una piattaforma politica flessibile, che include i 12 stati Ue che si trovano tra i tre mari menzionati: Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Cecca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia.
L’obiettivo del vertice è stato la realizzazione di progressi concreti al fine dell’aumento dell’interconnettività nella regione in tre settori principali – dell’energia, dei transporti e digitale. L’Iniziativa ha il potenziale di facilitare un’interconnettività aumentata nell’Europa Centrale e Sud-orientale, di intensificare le relazioni economiche e commerciali e i flussi di investimenti nella regione e con altri partner della comunità euroatlantica. Di conseguenza, siamo sostenitori del contributo di questa iniziativa al consolidamento generale dell’Ue e della relazione transatlantica, ha sottolineato il presidente Iohannis. A questo incontro sono stati presentati progetti, e ciascuno ha sostenuto la propria causa.
I vertici sono come i forni a microonde, essi non cucinano il cibo. Là porti un cibo già preparato, lo porti, lo riscaldi, lo raffreddi, ma non lo cucini li’ per li’. Le persone non si incontrano al vertice e non spunta loro in testa d’un tratto qualcosa e cominciano a fare una costruzione enorme. Ci vengono con progetti. Certo, cercano opportunità, ma cercano opportunità all’interno dei progetti che hanno già ideato. E di questo che si discute infatti, di chi ha preparato prima il cibo che viene portato al vertice? L’ha preparato bene, l’ha preparato coerentemente, è un cibo appetibile, può essere consumato da tutti? Sono queste, infatti, le poste in gioco di simili vertici, ha spiegato Dan Dungaciu, direttore dell’Istituto di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Accademia romena, ospite a Radio Romania.
L’Iniziativa dei Trei Mari è stata lanciata nel 2015 nell’idea che l’Europa Centrale diventasse la spina dorsale di un’Europa solida, sorretta da tre pilastri – la convergenza economica e la coesione su piano europeo e un legame transatlantico forte, ha ricordato la presidente della Croazia, Kolinda Grabar Kitarovic. La presidente croata – quella che ha lanciato l’Iniziativa, tre anni fa, assieme al collega polacco Andrzej Duda – ha ricordato che per la prima volta, nell’ambito del vertice a Bucarest, si svolge anche un Forum d’affari. La sicurezza energetica resta un prerequisito per l’implementazione dell’innovazione e l’aumento del potenziale comune, è stato sottolineato a Bucarest. Come presidente del Consiglio dell’Ue, l’Austria cercherà di portare a termine il pacchetto Ue sull’energia pulita, ha menzionato Alexander van der Bellen, il presidente di questo Paese, che passerà le consegne alla Romania, il 1 gennaio del 2019. Il nostro obiettivo comune dev’essere garantire la sicurezza energetica per tutti i cittadini europei, e a tal fine occorre diversificare le fonti di energia, come anche le rotte di trasporto. Abbiamo bisogno di ambedue, ha precisato il presidente dell’Austria. Quanto è importante un simile vertice?
È importante questo vertice, indiscutibilmente, come potenzialità. Il vertice ti offre la possibilità di concretare in un modo o in un altro le cose che ti interessano come Paese e ti interessano come Paese Nato e Ue. In secondo luogo, io direi che facciamo parte di un’iniziativa che è stata sviluppata da attori con interessi forti lungo l’asse economico nord-sud. Le cose che vengono discusse, le cose significative, dalle reti di infrastruttura, trasporto oppure energetiche si trovano sull’Asse nord-sud, un asse importante, ma direi che non il piú importante dalla prospettiva della Romania, la quale, se voleva creare un progetto regionale e un progetto europeo, doveva crearlo sull’Asse est-ovest. Perchè? Perchè la principale posta in gioco, attualmente, della Romania è l’interconnessione, l’interconnessione con gli attori occidentali. Oggi è diventato molto chiaro che non è tanto importante avere delle risorse quanto essere un hub. Quindi, la Germania, la Turchia, l’Ungheria non sono in possesso di risorse energetiche, ma sono, ad esempio, hub regionali molto significativi e diventano sempre piú importanti. Ed è con ciò che la Romania deve connettersi, a ciò deve aspirare, ha precisato Dan Dungaciu.
L’Iniziativa dei Tre Mari viene incontro all’obiettivo comune dell’Ue di ravvicinare l’Est all’Ovest dell’Europa. Questo è stato un altro aspetto sottolineato dalla commissaria europea allo sviluppo regionale, Corina Creţu, al Forum d’affari organizzato in occasione del vertice di Bucarest.