Banchetto della vendemmia
Il 14 settembre, il calendario liturgico celebra l’Esaltazione della Santa Croce. Nello stesso giorno, la tradizione popolare romena ricorda “Cârstovul viilor”, quando iniziano la raccolta delle noci e la vendemmia.
Ștefan Baciu, 23.09.2025, 09:56
In molte regioni della Romania c’è l’usanza che il proprietario della vigna offra a coloro che hanno partecipato alla raccolta del vino prodotto l’anno precedente, mosto e piatti tradizionali. La vendemmia è un’attività ricca di tradizioni e superstizioni. Dopo una giornata di lavoro, la famiglia si riunisce a tavola per il “pranzo della vendemmia”, invitando gli amici e i lavoratori ad assaggiare piatti tradizionali: sarmale (involtini di cavolo ripieni di carne), arrosti, formaggi, pane fatto in casa, accompagnati da vino e mosto.
Si dice che nei villaggi dell’Oltenia e della Moldavia, il mosto doveva essere bevuto lentamente, da una tazza di terracotta. In Transilvania, nella zona della Valle delle Târnave, la vendemmia inizia più tardi, perché lì l’uva matura più lentamente rispetto ad altre regioni. Il pranzo si serviva direttamente in mezzo alla vigna, con piatti semplici ma gustosi: uova sode, peperoni, cipolle, lardo affumicato e pane fatto in casa, sul quale si spalmava strutto. Si serviva anche arrosto di maiale o uno stufato di vitello, cucinato in un paiolo sopra la brace.
In Dobrugia, regione tra il Danubio e il Mar Nero, ci sono vasti vigneti, ma anche delle torte tradizionali che si accompagnano perfettamente al mosto e al vino. “Plăcinta dobrogeană” (torta con formaggio della Dobrugia) è uno dei prodotti romeni riconosciuti a livello dell’Unione Europea, con Indicazione Geografica Protetta (IGP). Questa torta può essere farcita con formaggio dolce o formaggio salato, con le sfoglie disposte a strati, arrotolate intorno al ripieno o semplicemente con l’impasto “increspato” a mano.
Servono almeno mezzo chilo di formaggio dolce o salato e, poiché la ricetta proviene dal mondo dei pastori, si utilizzano prevalentemente formaggio e yogurt di pecora, 6 uova e, ovviamente, sfoglie sottili per torte. Si mescola il formaggio con tre uova e si stende il ripieno sulla sfoglia. Secondo la tradizione, questa torta si cuoce sempre in una teglia rotonda. Dopo aver arrotolato le sfoglie con il ripieno, si dispongono nella teglia a spirale, partendo dal bordo verso il centro.
Si inforna per circa 15 minuti, fino a quando inizia a dorarsi, poi si versa sopra la torta mezzo chilo di yogurt denso mescolato con tre uova. Si rimette la teglia in forno per altri 20 minuti, dopodiché la torta è pronta per essere servita, preferibilmente accompagnata da un bicchiere di yogurt cremoso. E se questa torta viene preparata vicino a una vigna, è molto probabile che venga cotta in un forno tradizionale di argilla, come quelli che avevano i nostri nonni. Buon appetito!