Effetti della crisi in Medio Oriente
La nuova crisi in Medio Oriente risuona anche in Romania.
Bogdan Matei, 17.06.2025, 11:58
La compagnia di bandiera romena TAROM ha annunciato che, a causa della nuova crisi in Medio Oriente, prolunga la sospensione temporanea dei voli commerciali da e verso Tel Aviv (Israele), Beirut (Libano) e Amman (Giordania). I voli non saranno ripresi prima della fine di questa settimana. Nel frattempo, quasi 400 cittadini romeni richiedono l’evacuazione da Israele e Iran.
Clara Staicu, segretario di stato per gli affari Europei, Medio Oriente e Africa del Ministero degli Esteri romeno, ha dichiarato che, considerando la chiusura dello spazio aereo sia in Israele che in Iran, i rimpatri possono avvenire solo via terra, attraverso l’Egitto o l’Azerbaigian. Ha aggiunto che la decisione di utilizzare aerei militari per eventuali evacuazioni spetterà al Governo. I rappresentanti del ministero mantengono un contatto costante con le missioni diplomatiche nei rispettivi paesi, così come con le autorità locali, al fine di identificare opzioni sicure per l’evacuazione. Inoltre, si coordinano con le missioni di altri stati partner e alleati che si trovano ad affrontare situazioni simili con i propri cittadini.
A Bucarest, gli esperti avvertono che l’intensificarsi del conflitto militare tra lo stato ebraico e la repubblica islamica potrebbe avere effetti negativi significativi a livello globale. “Naturalmente, ogni volta che succede qualcosa in Medio Oriente, si parla innanzitutto del prezzo del petrolio e del gas. Quindi ci si aspetta un aumento dei prezzi di petrolio e gas, soprattutto se il conflitto dovesse ulteriormente intensificarsi. Questo significherebbe non solo una fluttuazione di breve durata dei prezzi, ma anche un aumento a lungo termine. Inoltre, considerando che l’Iran si trova attorno allo Stretto di Hormuz – un passaggio di estrema importanza commerciale – attraverso il quale transitano non solo petrolio e gas, ma anche altre materie prime dall’Asia verso l’Europa e gli Stati Uniti, un eventuale blocco di questo stretto comporterebbe un significativo aumento dei costi delle materie prime e di tutti i prodotti che passano di lì, provenienti dall’Est asiatico, quindi anche dalla Cina, dall’India e da altri paesi. È quindi una situazione indesiderabile che, in questo periodo, farà salire i prezzi di tutte le materie prime”, spiega l’analista economico Dragoș Cabat, membro del Consiglio CFA Romania.
A livello politico e geostrategico, l’instabilità può influenzare l’andamento dei mercati finanziari e delle borse di merci, aggiunge Dragoș Cabat, ricordando che, sebbene in Medio Oriente vi sia un conflitto latente che dura da decenni, fin dalla fondazione dello Stato di Israele – e che probabilmente durerà ancora a lungo – i combattimenti, in superficie, solitamente durano tra una settimana e un mese.