Cosa vogliono i sindacati dal futuro governo?
Il presidente romeno, Nicușor Dan, ha incontrato ieri i rappresentanti dei sindacati per uno scambio di idee sulle potenziali soluzioni per ridurre il deficit di bilancio, arrivato al 9% del PIL.

Sorin Iordan, 17.06.2025, 12:25
Il pacchetto di misure fiscali che il futuro governo di Bucarest dovrebbe adottare per ridurre il preoccupante disavanzo registrato dalla Romania è stato il principale argomento di discussione nell’incontro svoltosi ieri tra il presidente Nicușor Dan, e i leader delle principali confederazioni sindacali. Dan ha valutato che la Romania si trova in un momento di svolta e che le decisioni prese in questo periodo determineranno la direzione del paese per i prossimi anni. Il presidente ha evidenziato che, in questo contesto, ha ritenuto opportuno ascoltare le opinioni e le proposte di tutte le parti coinvolte, affermando che solo attraverso il dialogo sociale si possono identificare soluzioni che rispondano realmente ai bisogni della popolazione.
All’incontro di ieri con il presidente hanno partecipato i leader di Cartel Alfa, Blocul Național Sindical, CNSLR Frăția, Meridian e della Confederazione dei Sindacati Democratici della Romania. Dopo l’incontro, il leader di Cartel Alfa, Bogdan Hossu, ha dichiarato che entro il 20 giugno si svolgerà un’analisi congiunta delle misure necessarie per la riduzione del disavanzo, con la partecipazione dei partiti politici e dei patronati. “Il presidente ha detto che organizzerà un incontro tra patronati, sindacati e partiti politici sulle misure in questione – una lista più ristretta – in cui saranno analizzate in modo efficace, da un gruppo di 12 o 24 persone, le rispettive liste per vedere quali misure dovrebbero essere adottate. I gruppi di lavoro specializzati creati presso i ministeri saranno ampliati con rappresentanti sindacali e padronali per discutere i temi a livello ministeriale”, ha detto Bogdan Hossu.
A sua volta, il leader della CNSLR Frăția, Leonard Bărăscu, ha proposto al presidente che il peso delle misure di riduzione del disavanzo ricada su tutti, e non solo su determinate categorie sociali. “Non faremo come finora, dove a pagare erano sempre solo alcuni; ci incontreremo e vedremo, dall’elenco completo, cosa può essere eliminato e cosa no, quali misure sono accettabili per poterle portare avanti, evitando di dover rispondere con proteste sindacali, fino allo sciopero, perché sono state scelte le peggiori soluzioni”, ha dichiarato Leonard Bărăscu.
Anche i rappresentanti di Blocul Național Sindical hanno presentato otto proposte per una riduzione sostenibile del deficit di bilancio. Tuttavia, hanno respinto categoricamente i tagli salariali arbitrari e l’introduzione di tasse considerate rudimentali.
Sempre lunedì, il presidente della Romania ha incontrato i leader dei partiti parlamentari pro-europei e delle minoranze nazionali. Neanche questo incontro si è concluso con un accordo sulle misure da adottare per ridurre il disavanzo arrivato al 9% del Prodotto Interno Lordo, sebbene queste debbano essere presentate alla Commissione Europea entro la fine della settimana, quando scade anche il mandato ad interim dell’attuale governo. L’aumento dell’IVA o la tassazione supplementare dei redditi che superano una certa soglia sono misure fiscali su cui i politici hanno ancora opinioni divergenti. Tuttavia, tutti i partiti sostengono la necessità di ridurre la spesa pubblica, mantenendo al contempo un alto livello di grandi investimenti.