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La guerra in Ucraina e l’inflazione

L’inflazione aumenta in Romania sullo sfondo della crescita dei prezzi degli alimenti, combustibili, gas naturale ed energia elettrica e nel contesto dell’aggressione militare russa in Ucraina. La Banca Centrale ha alzato al 12,5% le previsioni inflazionistiche per la fine di quest’anno e stima un tasso del 6,7% per la fine dell’anno prossimo — lo rileva il rapporto di previsione della Banca Centrale della Romania reso pubblico giovedì. Sono valori maggiori rispettivamente di quasi 3 e 3,5 punti percentuali rispetto alle previsioni precedenti. La Banca Centrale stima che l’inflazione raggiungerà l’apice per quest’anno a giugno e che si manterrà alta per tutto l’anno.



A medio termine, si anticipa una graduale diminuzione delle pressioni inflazionistiche. Queste stime sono fatte nel contesto delle pressioni dei costi di produzione, aumentati, di recente, a causa dell’invasione russa in Ucraina. La Banca Centrale considera che, nell’attuale contesto, molte incertezze riguardino i futuri sviluppi della crisi energetica e di quella sanitaria. Mercoledì, l’Istituto Nazionale di Statistica annunciava che, ad aprile, il tasso inflazionistico annuo è arrivato al 13,7%, il che vuole dire che i prezzi sono aumentati in media della stessa percentuale rispetto all’aprile 2021. I maggiori rincari sono stati registrati per il gas naturale, il cui prezzo è quasi raddoppiato.



Il Governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, afferma che il trend ascendente continuerà e ricorda che i rincari sono iniziati già dall’estate dell’anno scorso, quando i prezzi sono cominciati a salire in maniera accelerata. Tuttavia, l’economia della Romania non è e non entrerà in recessione, quest’anno essendo possibile una crescita economica del 2%, ha detto il governatore della Banca Centrale.



Dal canto suo, il presidente Klaus Iohannis si aspetta che la situazione economica continui ad essere difficile, anche dopo la fine del conflitto in Ucraina, che lui ritiene la principale causa degli sviluppi negativi registrati ultimamente: Queste cose e le crisi che seguono, perché gli specialisti affermano che ci saranno ancora problemi legati all’energia, a livello globale, non solo in Romania, ci saranno interruzioni nella fornitura di alimenti e così via, tutto ciò ha una sola causa: la guerra di Putin contro l’Ucraina. Il Governo romeno può alleggerire l’impatto di queste crisi e aiutare i consumatori vulnerabili, le persone con redditi bassi, però il problema non si verifica solo in Romania, è un problema globale. Anche negli USA l’inflazione si avvicina al 10%. Nei Paesi dell’Europa l’inflazione è altrettanto alta. Il problema è generato dalla guerra e, per non illuderci inutilmente, anche se la guerra finisce domani, le crisi non terminano domani, perché queste crisi dureranno più a lungo. Ci saranno situazioni abbastanza complicate ed è bene che tutti ne siamo consapevoliˮ. Klaus Iohannis ha inoltre aggiunto che l’inflazione è solo un fattore ed ha espresso la fiducia che il Governo ha preso e continuerà a prendere le misure necessarie.

La guerra in Ucraina e l’inflazione
La guerra in Ucraina e l’inflazione

, 13.05.2022, 15:32

L’inflazione aumenta in Romania sullo sfondo della crescita dei prezzi degli alimenti, combustibili, gas naturale ed energia elettrica e nel contesto dell’aggressione militare russa in Ucraina. La Banca Centrale ha alzato al 12,5% le previsioni inflazionistiche per la fine di quest’anno e stima un tasso del 6,7% per la fine dell’anno prossimo — lo rileva il rapporto di previsione della Banca Centrale della Romania reso pubblico giovedì. Sono valori maggiori rispettivamente di quasi 3 e 3,5 punti percentuali rispetto alle previsioni precedenti. La Banca Centrale stima che l’inflazione raggiungerà l’apice per quest’anno a giugno e che si manterrà alta per tutto l’anno.



A medio termine, si anticipa una graduale diminuzione delle pressioni inflazionistiche. Queste stime sono fatte nel contesto delle pressioni dei costi di produzione, aumentati, di recente, a causa dell’invasione russa in Ucraina. La Banca Centrale considera che, nell’attuale contesto, molte incertezze riguardino i futuri sviluppi della crisi energetica e di quella sanitaria. Mercoledì, l’Istituto Nazionale di Statistica annunciava che, ad aprile, il tasso inflazionistico annuo è arrivato al 13,7%, il che vuole dire che i prezzi sono aumentati in media della stessa percentuale rispetto all’aprile 2021. I maggiori rincari sono stati registrati per il gas naturale, il cui prezzo è quasi raddoppiato.



Il Governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, afferma che il trend ascendente continuerà e ricorda che i rincari sono iniziati già dall’estate dell’anno scorso, quando i prezzi sono cominciati a salire in maniera accelerata. Tuttavia, l’economia della Romania non è e non entrerà in recessione, quest’anno essendo possibile una crescita economica del 2%, ha detto il governatore della Banca Centrale.



Dal canto suo, il presidente Klaus Iohannis si aspetta che la situazione economica continui ad essere difficile, anche dopo la fine del conflitto in Ucraina, che lui ritiene la principale causa degli sviluppi negativi registrati ultimamente: Queste cose e le crisi che seguono, perché gli specialisti affermano che ci saranno ancora problemi legati all’energia, a livello globale, non solo in Romania, ci saranno interruzioni nella fornitura di alimenti e così via, tutto ciò ha una sola causa: la guerra di Putin contro l’Ucraina. Il Governo romeno può alleggerire l’impatto di queste crisi e aiutare i consumatori vulnerabili, le persone con redditi bassi, però il problema non si verifica solo in Romania, è un problema globale. Anche negli USA l’inflazione si avvicina al 10%. Nei Paesi dell’Europa l’inflazione è altrettanto alta. Il problema è generato dalla guerra e, per non illuderci inutilmente, anche se la guerra finisce domani, le crisi non terminano domani, perché queste crisi dureranno più a lungo. Ci saranno situazioni abbastanza complicate ed è bene che tutti ne siamo consapevoliˮ. Klaus Iohannis ha inoltre aggiunto che l’inflazione è solo un fattore ed ha espresso la fiducia che il Governo ha preso e continuerà a prendere le misure necessarie.

foto: Kelly Sikkema / unsplash.com
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