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La ribellione dei legionari, i fascisti romeni

Dal 21 al 23 gennaio 1941, Bucarest fu la scena dello scontro tra lallora generale Ion Antonescu e la Guardia di Ferro, il partito dei fascisti romeni, che si chiamavano legionari.

, 24.01.2013, 16:09




Dal 21 al 23 gennaio 1941, Bucarest fu la scena dello scontro tra l’allora generale Ion Antonescu e la Guardia di Ferro, il partito dei fascisti romeni, che si chiamavano legionari. Nella storiografia romena, le vicende sono note come la ribellione dei legionari. A settembre 1940, in seguito alla crisi del regime autoritario di re Carlo II che aveva posto fine alla democrazia nel 1938, Antonescu si alleava con i legionari e, su modello di Hitler, diventava il capo” dello stato.




La dittatura di Antonescu mantenne le leggi razziali degli anni 1937-1938 e creò una commissione di romenizzazione. Ciò significò l’allontanamento degli ebrei dall’economia e la confisca dei patrimoni dei grandi industriali, bancheri e mercanti ebrei. Ulteriormente, con l’inasprimento delle leggi razziali e della politica antisemita, tutta la minoranza ebrea subì le conseguenze.




Il 4 dicembre 1940, la Romania firmò un accordo economico con la Germania con la durata di 10 anni, che completava il patto greggio-armamento firmato il 27 maggio 1940. Nei quattro mesi e mezzo di coabitazione, sia il generale Antonescu, che la Guardia di Ferro tentarono di rafforzare le proprie posizioni nello stato, tollerandosi reciprocamente. Antonescu permise la presenza dei legionari nelle istituzioni dello stato, mentre loro accettarono il controllo del generale sui ministeri-chiave e sui servizi di informazioni.




Inoltre, Antonescu accettò la vendetta dei legionari contro tutti i dignitari che li avevano perseguitati negli anni 1930. Nella notte fra il 26 e il 27 novembre 1940, nel carcere di Jilava, furono fucilati 64 dignitari. Inevitabilmente, le due forze arrivarono al conflitto armato a causa della sovrapposizione delle decisioni esecutive. Sostenuto dal giovane re Michele I e dall’esercito, Antonescu ottenne anche il sostegno di Hitler.




La destituzione del ministro degli interni, il legionarie Constantin Petrovicescu, il 16 gennaio 1941, aprì le ostilità. I legionari rifiutarono di accettare la decisione di Antonescu e tentarono di arrestarlo e imporre il proprio controllo totale nello stato. Dal 21 al 23 gennaio 1941, nelle lotte di strada a Bucarest tra l’esercito e i gruppi di legionari, circa 120 delle vittime civili furono ebrei. Circa 8000 membri della Guardia di Ferro vennero arrestati, processati e condannati. La Guardia di Ferro fu allontanata, ma il processo non fu irreversibile. I suoi leader trovarono riparo in Germania che li strumentalizzò per minacciare Antonescu. (trad. Gabriela Petre)

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