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La settimana 22-28.03.2015

Approvate bozze Codice Fiscale e di Procedura Fiscale/Continua la lotta alla corruzione in Romania/Anniversario - 97 anni dallunione della Bessarabia con la Romania/Rapporti romeni-britannici

La settimana 22-28.03.2015
La settimana 22-28.03.2015

, 27.03.2015, 17:43

Il Governo di Bucarest ha approvato le bozze dei Codici Fiscale e di Procedura Fiscale e le ha inviate al Parlamento per dibattito e approvazione. Il nuovo codice si propone di accelerare la crescita economica tramite la diminuzione della fiscalità. Tra i nuovi provvedimenti con grande impatto c’è il taglio dell’IVA dal 24%, rispettivamente, al 20% per tutti i beni e i servizi, e al 9% per carne, pesce, latte e latticini, uova, verdure e frutta. Anche se i tagli previsti entreranno in vigore all’inizio dell’anno prossimo, il premier Victor Ponta sostiene che alcuni potrebbero essere applicati anche prima del 1 gennaio 2016. Ponta ha aggiunto che il nuovo Codice Fiscale non influirà sulle pensioni o sugli stipendi in Romania, creando inoltre un quadro flessibile e moderno per le tasse e le imposte locali. Le accise per i principali prodotti energetici diminuiranno. Altre misure previste nel nuovo Codice Fiscale, a cominciare dal 2018, riguardano la diminuzione dei contributi alla previdenza sociale, del 3% per i lavoratori e del 2% per i datori di lavoro. Inoltre l’aliquota unica dovrebbe diminuire a cominciare dal 2019, dal 16% al 14%. L’eliminazione delle imposte sui dividendi, della tassa sulle costruzioni speciali o il calo delle accise sono altrettante misure che verrano applicate entro il 2020. L’opposizione ha annunciato emendamenti ai due codici. I liberali considerano che l’aumento delle tasse e delle imposte locali, come risulterebbe dall’applicazione dei nuovi codici, influirà negativamente sull’ambiente d’affari e promettono di analizzare la sostenibilità delle misure annunciate dal governo dominato dai socialdemocratici, allo scopo di prevenire una mancanza di fondi per pensioni, salari, sanità e istruzione.




L’ex ministro delle finanze romeno Darius Vâlcov sarà indagato in arresto domiciliare, nel dossier in cui è accusato di traffico d’influenza. Gli inquirenti affermano che nel periodo 2008 — 2009, quando Vâlcov ricopriva la carica di sindaco di Slatina (sud), avrebbe concesso in maniera preferenziale lavori pagati con denaro pubblico, in cambio a tangenti pari a due milioni di euro. L’ex ministro è stato fermato mercoledì, poche ore dopo che il Senato aveva approvato una sollecitazione della Direzione Nazionale Anticorruzione in tal senso. Invece i senatori hanno respinto una richiesta simile nel caso dell’ex ministro dei trasporti, Dan Şova, accusato di concorso in abuso d’ufficio, in un dossier in cui è verificata l’attività di due compagnie energetiche pubbliche. La decisione del Senato nel caso Şova, considerato vicino al premier Victor Ponta, ha destato un’ondata di critiche e reazioni, dal capo dello stato, all’opposizione, alla DNA e ad alcune ambasciate straniere a Bucarest. Il presidente Klaus Iohannis ha avvisato la Corte Costituzionale chiedendole di constatare l’esistenza di un conflitto costituzionale fra i poteri giudiziario e legislativo. Il capo dello stato è del parere che l’atteggiamento del Parlamento in casi come quello del senatore Dan Şova abbia portato ad un blocco istituzionale, per l’impossibilità di svolgimento delle pratiche giudiziarie e di portare a compimento l’atto di giustizia. Una contestazione in questo caso ha inoltrato anche il Partito Nazionale Liberale, all’opposizione. La Corte Costituzionale ha annunciato che analizzerà le contestazioni l’8 aprile. Il voto nel Senato riaccende il dibattito pubblico su ciò che è diventata la controversa immunità degli eletti.



Il 27 marzo è stato celebrato il 97esimo anniversario dell’Unione della Bessarabia (est) con la Romania e in tale contesto, il ministro con delega ai rapporti con i romeni d’oltreconfine nel Governo di Bucarest, Angel Tîlvăr, ha effettuato una visita ufficiale in Moldova. A Bucarest, il presidente del Parlamento di Chişinău, Andrian Candu, ha svolto colloqui col premier Victor Ponta, con il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, e con i presidenti delle due camere del Parlamento, che hanno ribadito il sostegno all’integrazione europea della Moldova.


L’unificazione della Bessarabia con la Romania è stata celebrata in entrambi i Paesi tramite dibattiti, presentazioni di libri, simposi, concerti, e messe religiose. Il 27 marzo 1918, il Consiglio del Paese (il legislativo di Chisinau) decideva l’unificazione con la Patria di questa provincia con popolazione a maggioranza romena, che fino allora si era trovata sotto l’occupazione dell’impero zarista. L’attuale repubblica ex-sovietica Moldova include una parte dei territori orientali romeni riannessi da Mosca nel 1940, in seguito all’ultimatum del dittatore sovietico Stalin.



Il ministro della difesa britannico, Michael Fallon, ha fatto una visita a Bucarest, per discutere con il collega romeno, Mircea Duşa, della situazione di sicurezza nel Mar Nero e delle misure che vanno prese dai due stati per garantire una presenza permanente, a rotazione, delle capacità NATO. Fallon ha annunciato che la Gran Bretagna parteciperà con truppe nei due comandamenti dell’alleanza che funzioneranno in Romania. I due ministri hanno parlato anche della situazione politico-militare nella regione nel contesto della crisi in Ucraina e dell’annessione della Crimea da parte della Russia. Gli sviluppi nel vicinato orientale dell’UE, con particolare attenzione all’Ucraina, sono stati analizzati a Londra anche dal ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, con il collega britannico, Philip Hammond. Aurescu e Hammond hanno salutato gli stretti rapporti e la buona collaborazione tra i due stati, basati su un Partenariato Strategico che punta soprattutto sulla sicurezza e sulla difesa.


(traduzione di Gabriela Petre)

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