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Nuovo capo per la NATO

I 32 stati membri della NATO hanno nominato il premier olandese, Mark Rutte, alla carica di segretario generale dell'Alleanza, in un contesto in cui continua la guerra di aggressione della Russia in Ucraina.

Mark Rutte e Jens Stoltenberg (foto: nato.int)
Mark Rutte e Jens Stoltenberg (foto: nato.int)

, 27.06.2024, 10:54

Il primo ministro olandese Mark Rutte sarà il 14° segretario generale dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Succederà a Jens Stoltenberg, ex primo ministro della Norvegia, alla guida dell’Alleanza dal 2014. La decisione del Consiglio Nord Atlantico, il principale organo decisionale della NATO che comprende i rappresentanti dei 32 Stati membri, era diventata una semplice formalità, dopo che l’ultimo controcandidato di Rutte, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato di ritirarsi in mancanza di sostegno. Il nuovo leader dell’Alleanza inizierà il suo mandato il 1° ottobre, ma fino allora la sua nomina alla guida dell’alleanza militare più importante del mondo sarà formalizzata al vertice di Washington, in programma a luglio.

Il nome del primo ministro olandese circolava dal 2023 e ha raccolto abbastanza velocemente il sostegno di parecchi alleati della NATO, tra cui gli Stati Uniti d’America, la Gran Bretagna, la Francia e la Germania. In lizza c’era anche la premier estone, Kaja Kallas, sostenuta dagli alleati del fianco orientale, che rivendicavano la necessità che questi stati fossero meglio rappresentati nell’organizzazione, alla luce della guerra avviata dalla Russia in Ucraina. La candidatura di Klaus Iohannis è ancora avvolta nel mistero. Le ragioni per cui il presidente romeno ha annunciato di aspirare a questa posizione non sono note nemmeno adesso, dato che in quel momento Rutte era già sostenuto da importanti alleati della NATO.

Mark Rutte è noto per la sua posizione critica nei confronti della Russia e per il suo sostegno politico e militare all’Ucraina. Il Regno dei Paesi Bassi è uno degli stati alleati che hanno raggiunto l’obiettivo del 2% del PIL destinato alla difesa, secondo le esigenze dell’organizzazione, fornendo all’esercito ucraino aerei F-16. L’attuale segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, ha accolto con favore la nomina di Mark Rutte a suo successore, definendolo come “un vero transatlantista, un leader forte e un costruttore di consenso”. “So di lasciare la NATO in buone mani”, ha sottolineato Stoltenberg.

Oltre alla guerra in Ucraina, Rutte avrà il compito di trattare con una possibile futura amministrazione americana guidata da Donald Trump, seguace della politica “America first”, se tornerà alla Casa Bianca dopo le elezioni presidenziali negli USA. Al Cremlino, l’annuncio sulla nomina del nuovo capo della NATO è stato accolto con scetticismo. La nomina di Rutte non porterà cambiamenti nella politica dell’Alleanza Nord Atlantica, che mira a “reprimere strategicamente” la Russia, ha affermato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. Egli ha accusato nuovamente gli stati membri di essere direttamente coinvolti nella guerra in Ucraina fornendo armi pesanti all’amministrazione di Kiev, ammonendo con misure di risposta dopo che all’esercito ucraino è stato concesso il permesso di utilizzare tali armi contro obiettivi sul territorio russo. Peskov ha aggiunto che, attualmente, Mosca tratta la NATO come un’alleanza nemica.

Foto: Emil Kalibradov / unsplash.com
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