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Romania, spese in calo

Per ridurre il deficit di bilancio, le istituzioni statali romene hanno speso quasi 400 milioni di lei in meno in beni e servizi nei primi due mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il ministro delle Finanze, Tánczos Barna (foto: gov.ro)
Il ministro delle Finanze, Tánczos Barna (foto: gov.ro)

, 27.03.2025, 11:54

Il crescente deficit di bilancio della Romania ha spinto le autorità di Bucarest ad adottare misure aggressive per ridurre le spese per il funzionamento dell’apparato statale. Sono stati quindi effettuati tagli ai bilanci, ai benefici, alle facilitazioni e perfino al personale. I primi effetti si sono già fatti sentire, ha precisato il ministro delle Finanze, Tánczos Barna, il quale ha annunciato che le istituzioni statali hanno speso 380 milioni di lei (oltre 76 milioni di euro) in meno in beni e servizi nei primi due mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il ministro ha spiegato che è stata ottenuta una riduzione del 5% delle spese operative a livello di bilancio statale e di quasi il 4% a livello di autorità locali. Allo stesso tempo, Barna ha sottolineato che, sebbene le entrate derivanti dalla riscossione dell’IVA siano aumentate e abbiano raggiunto oltre 25 miliardi di lei (poco più di 5 miliardi di euro) nei primi due mesi, la correzione del deficit di bilancio è un processo che durerà a lungo. Il ministro ha detto che il Governo deve restare fermo nel suo impegno a rispettare il deficit del 7% del Prodotto Interno Lordo, convenuto con la Commissione Europea, e continuare a stimolare la crescita economica attraverso gli investimenti.

Di recente, il ministro delle Finanze ha dichiarato che la riduzione della spesa per i dipendenti statali resta una priorità per il Governo. Secondo lui, la riorganizzazione delle istituzioni pubbliche proseguirà nei prossimi due anni, con l’obiettivo di ottenere un apparato statale più flessibile ed efficiente.

“Abbiamo ridotto le spese del personale del 5%, cioè parallelamente alla riduzione del 5% del budget operativo per le spese amministrative, per rientrare in questo deficit del 7% entro la fine dell’anno. Anche nel 2026 e nel 2027, le istituzioni devono continuare sulla strada della digitalizzazione, dell’efficienza e della riduzione delle spese operative. Non sto parlando – ripeto – di riduzione degli stipendi, ma di riduzione delle spese del personale”, ha detto Tanczos Barna.

Secondo il Ministero delle Finanze, a gennaio e febbraio 2025 l’esecuzione del bilancio consolidato generale si è conclusa con un deficit di circa 30 miliardi di lei, pari all’1,58% del PIL, rispetto ai quasi 29 miliardi di lei, pari all’1,64% del PIL nei primi due mesi dell’anno scorso. Il bilancio per il corrente anno si basa su una crescita economica del 2,5% e su un deficit di bilancio pari al 7% del PIL. Nel 2024, il deficit di bilancio è salito all’8,65% del PIL, dal 5,61% del 2023.

In questo contesto, la Romania ha lanciato una nuova emissione di Eurobond, la seconda di quest’anno, con l’obiettivo di finanziare il proprio deficit. Lo scorso mese, lo Stato ha raccolto 2,8 miliardi di euro e 1,25 miliardi di dollari dall’emissione di obbligazioni nelle due valute. Il Governo di Bucarest intende prendere in prestito 13 miliardi di euro dai mercati internazionali quest’anno, dopo la cifra record di 18 miliardi di euro nel 2024.

Foto: Emil Kalibradov / unsplash.com
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