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La piattaforma Formazione Culturale in Romania annuncia l’avvio del progetto "Nordic Insights: addressing cancel culture in public spaces through artistic dialogue and cultural innovation"

Foto: facebook.com/FormareCulturala
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, 29.05.2025, 14:26

La piattaforma Formazione Culturale in Romania annuncia l’avvio del progetto “Nordic Insights: addressing cancel culture in public spaces through artistic dialogue and cultural innovation” (Prospettive nordiche: affrontare la cancel culture negli spazi pubblici attraverso il dialogo artistico e l’innovazione culturale”, un progetto transnazionale per affrontare le narrative storiche controverse nello spazio pubblico in Romania e nella Repubblica di Moldova. Il progetto si svolgerà fino al 31 gennaio 2026 e vedrà partecipare esperti provenienti da Danimarca, Svezia e Lettonia, accanto a specialisti dalla Romania e dalla Repubblica di Moldova.

Oana Năsui, ricercatrice culturale e manager del progetto “Nordic Insights”, ci ha spiegato perché ha sentito l’esigenza di avviare un progetto del genere: “Da diversi anni mi sono occupata personalmente di questo concetto di “cancel culture”, dei metodi con cui, soprattutto sui social media, le persone sceglievano di “cancellare”, di annullare certe persone a causa dei principi che esprimevano pubblicamente. Reazioni piuttosto aggressive come ho notato negli ultimi anni nello spazio pubblico virtuale. Sono seguiti uno studio su questo tema e la partecipazione a un Festival della Storia in Romania e, in seguito alle discussioni con storici e collaboratori con cui lavoriamo all’interno della nostra piattaforma Postmodernism Museum, abbiamo tracciato queste idee riguardo all’arte nello spazio pubblico e alla reazione dei cittadini a determinate opere o lavori d’arte pubblica, reazioni che sembrano inaspettate.” 

Oana Năsui, ricercatrice culturale, ha spiegato: “Vorrei anche fare un esempio che ci ha davvero segnato: nel 2021, una scultura di Samuel Von Brukenthal è stata inaugurata nella Piazza Grande di Sibiu. È figurativa, nel senso che lo rappresenta, non ha nulla di simbolico. Dopo l’inaugurazione, ci sono state alcune reazioni riguardo all’opportunità del collocamento di quella scultura nello spazio pubblico e ne è seguito un cosiddetto vandalismo: una persona ha schizzato di vernice quest’opera. Dico “cosiddetto vandalismo”, perché cerchiamo di considerare le reazioni delle persone in modo un po’ più ampio, al di là del fatto che è stato danneggiato un bene pubblico, fatto per il quale la persona in questione è stata multata, lo vediamo più come un segnale da parte della società civile in generale. E sembra che il problema con la presenza di questa scultura nello spazio pubblico fosse il collegamento diretto che Samuel Von Brukenthal avrebbe avuto con Horea, Cloşca e Crişan. Sarebbe stato direttamente coinvolto nella loro cattura e uccisione. Perché le persone reagiscono ora, dopo così tanto tempo, e perché reagiscono in un contesto così ristretto, soprattutto perché non possiamo ignorare il fatto che Brukenthal ha lasciato il Palazzo e una collezione impressionante ed è il museo più antico della Romania? Vorremmo aprire delle discussioni sul perché le persone si comportano in questo modo, e dopo così tanto tempo. In realtà, si tratta di narrazioni storiche che possono essere attivate in determinati contesti.” 

Le principali attività del progetto includono un’ampia fase di ricerca sulle controversie relative ai monumenti pubblici, interviste di scambio di conoscenze con esperti nordici e tre tavole rotonde virtuali per lo scambio di esperienze. Oana Năsui: “Abbiamo tavole rotonde online, interviste, studi che riceveremo da alcuni esperti su questo argomento, studi che inseriremo anche in un libro digitale che distribuiremo in seguito. Ciò che abbiamo trovato interessante da aggiungere a questo progetto è un piano d’azione. L’idea di queste tavole rotonde, studi e interviste è quella di raccogliere informazioni qualitative. Raccogliamo le opinioni più autorevoli del mondo professionale e non solo, perché chiunque può partecipare a queste tavole rotonde ed esprimere la propria opinione, raccogliamo queste informazioni, le inseriamo in un quadro di ricerca e redigiamo questo piano d’azione. Siamo stati lieti di poter aprire il bando per la ricerca di esperti non solo per la Romania, ma anche per la Repubblica di Moldova, perché condividiamo una storia comune e ci è sembrato tanto più interessante che i nostri colleghi della Repubblica di Moldova potessero godere dei risultati che otterremo nel progetto.”

Quali sono i risultati attesi in seguito allo svolgimento del progetto? Oana Năsui, ricercatrice culturale, responsabile del progetto: “Nella prima tavola rotonda che si terrà il 28 maggio e nelle altre che avranno luogo in autunno e nell’inverno di quest’anno, abbiamo invitato da un lato un esperto nordico e dall’altro un esperto dalla Romania o dalla Repubblica di Moldova. L’esperto romeno o moldavo è, nelle prime tavole rotonde, uno storico, un ricercatore, specializzato in arte nello spazio pubblico. Per la terza tavola rotonda, l’intenzione è di rivolgerci alla società civile e alle politiche pubbliche, quindi di avere ospiti provenienti da questo settore. Le abbiamo strutturate in modo che siano di più rispetto alle semplici tavole rotonde, perché vogliamo avere delle presentazioni all’inizio, per poi avviare discussioni pratiche, ma vogliamo registrare e distribuire pubblicamente la parte delle presentazioni specifiche su momenti controversi nello spazio pubblico. Un altro risultato sarebbe questo libro: abbiamo già commissionato diversi studi su questo tema generoso, la “cancel culture in public spaces”, e alla fine del progetto saremo in grado di distribuirlo sia in Romania in formato digitale che ovunque del mondo.” 

Al termine del progetto verrà elaborato un piano d’azione per tutti coloro che sono interessati alla zona pubblica, allo sviluppo comunitario o urbanistico, una risorsa per chi vuole realizzare progetti in questo ambito.

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