Meridian International Festival sta animando i centri culturali del Paese
Quest’autunno il Meridian International Festival è giunto alla XX edizione.
Ana-Maria Cononovici, 06.11.2025, 21:00
Fondato da Adrian Iorgulescu, all’epoca presidente dell’Unione dei Compositori, il Meridian International Contemporary Music Festival è riuscito a rimanere al centro dell’attenzione degli amanti dell’arte contemporanea, ma si è anche reinventato, tanto che, dal 2019, quando la compositrice Diana Rotaru, che nel frattempo è diventata direttrice artistica del festival, si è affiancata alla squadra, l’evento ha acquisito una nuova struttura. L’apertura del Festival si terrà contemporaneamente nelle 4 città ospitanti: Bucarest, Cluj, Iași e Timișoara. Qui si terranno contemporaneamente concerti da camera di artisti famosi, 4 prime assolute, performance-installazioni di danza contemporanea e proiezioni immersive, di cui abbiamo parlato con l’artista visiva Ioana Buraga: “Quando ho conosciuto Diana, lavoravo in un’agenzia pubblicitaria e collaborare con il festival è stata una vera boccata d’aria fresca, perché qui ci è stata data carta bianca e totale fiducia. E questo, unito all’energia e all’entusiasmo contagioso di Diana, ha reso l’intero processo creativo una gioia. Ora siamo già al terzo anno consecutivo di collaborazione con il festival ed è un legame che è cresciuto organicamente a ogni edizione. Il primo anno è stato quello del concept Persona, un progetto in cui abbiamo creato 8 maschere tribali reinterpretate, poi stampate in 3D, che abbiamo offerto come premio al pubblico. È stata un’esperienza diversa per noi, perché abbiamo unito la tecnologia al simbolismo e all’idea di identità, un tema che torna sempre nell’arte contemporanea. È seguito Sonimagicon, un concept che abbiamo cercato di sviluppare per diversi anni, per creare una continuità visiva e concettuale.”
I creatori del visual sono Ioana Buraga e il suo partner. Ioana Buraga: “Siamo ordoetchao, un collettivo creativo multidisciplinare, formato da me e Vlad Grigore, un nome con cui ci piace esplorare il contrasto tra ordine e caos, tra struttura e libertà. Se dovessimo dividere la nostra attività in due direzioni principali, diremmo che ordoetchao vive al confine tra pubblicità e intrattenimento. Nell’area pubblicitaria creiamo identità visive di marca, vendite di prodotti, campagne e strategie di comunicazione, ci piace costruire storie visive, coerenti ed espressive, indipendentemente dal fatto che si tratti di un marchio commerciale o di un progetto culturale. Sul lato dell’intrattenimento lavoriamo con animazioni 2D e 3D, esperienze visive e sound design, collaborando sia con enti indipendenti che con organizzazioni culturali. Per noi è un territorio che offre totale libertà di espressione, dove possiamo sperimentare ed esplorare nuove idee, senza troppi vincoli. Infatti, sono stati proprio i progetti culturali ad aprirci la strada verso Diana Rotaru e, implicitamente, verso il Meridian Festival.”
Ioana Buraga ci ha preparato, prima dell’inaugurazione, affinché potessimo godere appieno dell’atmosfera creata: “Il personaggio centrale del festival in questa edizione è la Regina di Sonimagicon, un simbolo magnetico, che ha qualcosa di ipnotico, un’energia che attrae, suscita la curiosità e sfida a uscire dalla propria zona di comfort. È come un invito allo spettacolo, alla scoperta, alla connessione, alla musica contemporanea, in definitiva. E quest’anno abbiamo voluto andare oltre; se finora abbiamo esplorato l’aspetto esteriore della regina e la sua immagine pubblica, ora abbiamo deciso di penetrare il suo mondo interiore. Così è nato Sonimagicland, un’animazione di 15 minuti, che sarà proiettata durante l’evento di apertura, presso lo Studio dell’Opera e Multimedia dell’Università Nazionale di Musica di Bucarest. La particolarità di questo evento è che si svolgerà contemporaneamente in 4 città: Bucarest, Cluj, Iași e Timișoara. Sarà come una vera e propria esperienza collettiva. Sonicmagicland è, infatti, l’incarnazione del mondo interiore della regina, un paradosso surreale dei sensi. È un mondo dove si sente con gli occhi e si vede con le orecchie, un mondo che vuole essere come uno specchio in cui ogni spettatore può ritrovarsi almeno per un singolo istante.”
Ioana Buraga ci ha invitato a tutti gli eventi del Festival, che vale la pena vivere nel loro insieme con musica, performance, animazione ed energia del pubblico, e ci ha anche tentato con progetti futuri: “Per quanto riguarda il futuro, abbiamo già iniziato a discutere con Diana di nuove possibili sorprese per le prossime edizioni. Ci piacciono i progetti coerenti, coesi, che abbiano una visione unitaria. E noi in qualche modo possiamo portare quella componente visiva che li collega e li rende memorabili. Per noi, ordoetchao è uno spazio di crescita. Cerchiamo costantemente di evolverci, di collaborare con persone che ci ispirano e di sviluppare progetti che avvicinino l’arte al pubblico. Il nostro sogno è quello di riunire, nel tempo, gli artisti, di creare opportunità e spazi in cui possano ricevere la visibilità e il riconoscimento che meritano. Questo ci motiva ogni giorno, l’idea di una comunità creativa, di scambio, di ispirazione reciproca. E penso che sia esattamente ciò che fa il Meridian Festival: sta creando uno spazio vivo e aperto, dove le discipline si mescolano, dove musica, immagine ed emozione si completano a vicenda.