La Romania ai Giochi Interalleati
Nell'estate del 1919, presso il nuovo stadio Pershing a Parigi, circa 1.500 atleti gareggiarono in 19 competizioni sportive note come "I Giochi Interalleati". Tra i partecipanti anche la Romania.
Steliu Lambru, 24.11.2025, 08:16
Su iniziativa degli americani, nell’estate del 1919, presso il nuovo stadio Pershing da loro costruito a Parigi, circa 1.500 atleti gareggiarono in 19 competizioni sportive note come I Giochi Interalleati. Anche la Romania fu invitata a partecipare e un battaglione romeno sfilò nella parata prima dei Giochi nel luglio 1919. Gli atleti romeni gareggiarono in calcio, rugby, tiro a segno, atletica, equitazione, tennis, nuoto, lotta e pugilato, senza ottenere risultati degni di nota. Lo storico Bogdan Popa dell’Istituto di Storia “Nicolae Iorga” racconta la storia della Romania ai Giochi Interalleati. “Il Parlamento francese decise di celebrare la vittoria nella Prima Guerra Mondiale e invitò tutti gli Alleati a partecipare alla parata sotto l’Arco di Trionfo. Fu aperta dai comandanti francesi, da Pétain, c’era anche Douglas Haig, c’era anche il generale Pershing, comandante del Corpo di Spedizione Americano, e anche tutti gli Alleati. I feriti e i mutilati di guerra aprirono la parata e, come segno dei nuovi tempi che si stavano avvicinando, carri armati e aviazioni la chiusero a tarda notte.”
Fu la prima apparizione internazionale professionistica di atleti romeni che, fino ad allora, erano stati dilettanti con possibilità economiche. Bogdan Popa: “I primi club sportivi, nel vero senso della parola, apparvero a Bucarest all’inizio del XX secolo. Erano club automobilistici, club di tennis, club di calcio, erano elitari dal punto di vista sociale ed economico. L’auto diceva qualcosa su chi ne faceva parte: era una persona ricca. Era un discendente dell’élite, un nobile di sangue, un borghese con soldi. Erano abbastanza ricchi da permettersi di comprare un’auto o un aereo e praticare uno sport con essi. I club di calcio erano, all’inizio, affari tedeschi e britannici. Era un’epoca in cui l’economia romena era aperta agli investimenti stranieri.”
Gli albori degli sport di massa furono legati all’esercito e alle guerre, e la Romania non fece eccezione alla regola. Nel 1913, durante la Seconda Guerra Balcanica, l’esercito romeno era composto principalmente da contadini privi di qualsiasi preparazione fisica. Durante la Prima Guerra Mondiale, l’allenamento fisico e la resistenza dei soldati furono messi a dura prova, soprattutto dopo l’occupazione della Romania meridionale da parte delle Potenze Centrali nel 1916. Bogdan Popa seguì le trasformazioni sportive avvenute all’interno dell’esercito romeno in quegli anni. “Nell’estate del 1917 e del 1918, l’esercito sostituì i vecchi comandanti e passò a un addestramento per i soldati, con particolare attenzione all’aspetto fisico. I soldati sono meglio addestrati. Non solo vengono addestrati a sparare e ad amare la patria, ma anche a sparare e a difendersi nel combattimento corpo a corpo. La cavalleria non viene più addestrata ad attaccare a cavallo, ma a raggiungere a cavallo il luogo della battaglia e poi combattere a piedi. I cavalli non venivano più utilizzati negli attacchi offensivi delle brigate leggere, queste pratiche vengono abbandonate.”
Sebbene i combattimenti cessarono nel 1918, dopo la resa delle Potenze Centrali, i conflitti regionali continuarono. La Romania dovette affrontare l’instabilità e la minaccia dell’anarchia interna e gli attacchi bolscevichi esterni. Nel 1919, combatté esternamente su tre fronti contro i comunisti: a est, a nord e a ovest. Bogdan Popa: “In questo vero e proprio raduno di demoni all’interno e intorno al paese, la Forza di Spedizione Americana, intorno al gennaio 1919, inviò un invito all’esercito romeno annunciando che avrebbe organizzato i Giochi Interalleati a Parigi. Cosa erano i Giochi Interalleati e perché furono organizzati? La Romania avrebbe dovuto partecipare a questi Giochi? Naturalmente, era un’opportunità per gli Stati Uniti di dimostrare il proprio potere politico, militare ed economico.”
Bogdan Popa con particolari sugli atleti della delegazione romena e sulle loro prestazioni. “La Romania formò un distaccamento sportivo militare, 118 atleti romeni furono inviati a Parigi. Di questi 118 uomini, 53 erano attivi prima del 1916. Stiamo parlando di studenti delle scuole superiori e persone di circa 30 anni, molti avevano studiato in Francia, dove avevano imparato a giocare a rugby. Sempre lì avevano anche imparato a giocare a tennis, alcuni a giocare a calcio. Loro avrebbero costituito il nucleo del movimento sportivo nella Romania tra le due guerre. Ai Giochi, la Romania perse in quasi tutte le gare. Il maggiore Filip Iacob, un cavaliere, fu l’unico in grado di vincere. La squadra di tennis era interessante, ma non ottenne buoni risultati.”
La presenza della Romania ai Giochi Interalleati era anche un’ambizione per dimostrare ai suoi amici occidentali di essere un alleato affidabile. Bogdan Popa. “Nonostante la mancanza di una tradizione sportiva, c’è chiaramente un messaggio politico dietro i Giochi. La Romania aveva inviato un esercito addestrato da ufficiali francesi, aveva beneficiato dell’aiuto degli Alleati e voleva dimostrare che l’investimento era stato proficuo. A proposito di coloro che erano stati inviati lì, ho trovato solo un rapporto di un ufficiale della squadra di tiro che scrive che erano stati lì e che era stato straordinario. Gli ufficiali erano stati alloggiati separatamente dai soldati, non si erano mescolati troppo, i ranghi erano stati rispettati. Dopo aver terminato la gara di tiro, furono portati a Parigi, a vedere i musei, la Torre Eiffel e altre curiosità. Credo sia l’unico momento nella storia romena in cui l’esercito è stato completamente indipendente da qualsiasi decisione politica.”
La Romania fu una presenza onorevole ai Giochi interalleati del 1919. Come si dice spesso nello sport, l’importante è partecipare, non necessariamente vincere.