Castelli in Romania
I castelli in Romania non sono solo mete turistiche indimenticabili, ma anche delle vere e proprie lezioni di storia e testimonianze di epoche affascinanti.
Daniel Onea, 11.12.2025, 21:11
Questa volta scopriamo alcuni dei castelli medievali più imponenti della Romania, che non sono semplici strutture in pietra, ma vere e proprie testimonianze di epoche passate. Per iniziare, ci fermiamo nella valle di Prahova, nel sud della Romania, e visitiamo la tenuta reale Peleș, un complesso architettonico di inestimabile valore. Qui, il castello Peleș, costruito in stile rinascimentale tedesco, fu la residenza estiva di Re Carlo I (10 maggio 1866 – 10 maggio 1881, Re di Romania: 10 maggio 1881 – 10 ottobre 1914). La visita a Peleș non si limita alle sontuose sale, ma include anche aree a lungo chiuse al pubblico. “Un visitatore che desidera ripercorrere l’intera storia del castello può visitarlo dal piano terra alla soffitta. La soffitta è rimasta chiusa per 47 anni per vari motivi e non è stata aperta al pubblico. Il turista vedrà cose molto importanti e uniche, un luogo un po’ diverso dal resto del castello, un po’ più intimo e dove le dame di compagnia e le damigelle d’onore delle regine trascorrevano le loro giornate. Re Michele, durante la sua infanzia, aveva un appartamento lì”, ci ha detto Paul Popa, direttore del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica Sinaia.
Nello stesso luogo, i visitatori possono ammirare anche il Castello Pelișor, un edificio più piccolo ma di una bellezza unica, residenza dei principi ereditari Ferdinando e Maria. Rappresenta una sorprendente transizione stilistica, essendo una chiara espressione della visione artistica della regina Maria, che trasformò lo spazio in un’opera d’arte in stile Liberty. “Il Castello Pelișor è rimasto com’era. La regina Maria abbracciò lo stile Liberty e lasciò il suo segno sul castello, che, sebbene esternamente assomigli molto al Castello Peleș, all’interno è tutta un’altra storia. È l’unico castello interamente in stile Liberty in Romania. Anche il cuore della regina fu portato qui, come da lei desiderato, per rimanere vicino alle persone che amava così tanto. Il cuore della regina Maria è collocato nella stanza che la regina amava di più, creata interamente da lei, nel Salone d’Oro del Castello di Pelișor. È decorato con le bandiere della Romania e della Gran Bretagna, a ricordare le origini britanniche della nostra regina. In qualche modo, la visita al Castello di Pelișor cambierà ancora una volta l’immagine che il visitatore ha, viaggiando dal Rinascimento tedesco allo stile Liberty, attraverso una moltitudine di stili ed epoche, il che è davvero emozionante”, ci ha raccontato Paul Popa.
Il nostro viaggio prosegue nella Romania centrale. Qui, il Castello di Bran rimane una delle attrazioni turistiche più visitate. Sebbene sia spesso associato al mito di Dracula, la sua vera storia è ricca, legata ai Cavalieri Teutonici, ai voivodi e, in seguito, alla Regina Maria di Romania (nata il 29 ottobre 1875, Eastwell Park, Ashford, Kent, in Inghilterra – morta il 18 luglio 1938, Castello Pelișor, a Sinaia, nel Regno di Romania). Il complesso ha beneficiato nel tempo di importanti investimenti per migliorare l’esperienza dei visitatori. Alexandru Priscu, direttore marketing, ci parla dei costanti sforzi per lo sviluppo dell’area. “Non credo che dal 2009 a oggi sia passato un anno in cui non abbiamo avuto discussioni e attuato progetti per lo sviluppo della proprietà, la tenuta di Bran. Ce ne sono molti. Alcuni sono o erano meno visibili al pubblico. Stiamo parlando del restauro del tetto. Forse la facciata sud è stata, tuttavia, un progetto che ha avuto un grado di visibilità piuttosto elevato. Ma ce ne sono stati altri con un impatto visibile, come il Tunnel del Tempo. L’introduzione nel circuito turistico dell’ascensore che scende dal cortile interno del castello, dal piano terra del castello, al Parco Reale. È una corsa di 34 metri, attraverso la roccia. Poi, il restauro della Casa da Tè e il suo inserimento nel circuito turistico, nonché il restauro della Casa dell’Amministratore. Da segnalare anche la mostra “Una storia degli orrori in Transilvania”, allestita nel 2020 durante i mesi di quarantena e che ha trasformato il quarto piano del castello in una grande esposizione, in cui vengono presentati al pubblico personaggi della mitologia romena. Il Castello di Bran, per molti anni, è stato l’unica attrazione turistica, l’unico museo aperto 7 giorni su 7, senza eccezioni. È aperto anche il giorno di Natale e nel primo giorno dell’anno”, ci ha detto Paul Popa.
Infine, ci dirigiamo verso la Transilvania occidentale, a Hunedoara, per ammirare il Castello dei Corvino, considerato uno dei castelli medievali più belli del mondo. È un edificio imponente, con bastioni, torri e un cortile suggestivo. È anche una vera e propria incursione nella vita medievale. I turisti possono esplorare strutture difensive e preziosi elementi decorativi, ma anche spazi che conservano la memoria di storie tramandate attraverso i secoli, come apprendiamo da Sorin Tincu, direttore del Museo del Castello dei Corvino. “Il visitatore del castello arriva alla fontana del castello, con una leggenda molto nota che racconta la storia della costruzione di questa fontana da parte di tre prigionieri turchi che lavorarono per 15 anni scavando nel calcare dolomitico per raggiungere la falda acquifera. Tuttavia, al termine dei lavori, il loro ultimo desiderio, quello di essere liberati, non fu esaudito, ma furono giustiziati. Uno di loro scrisse sulle mura del castello, come dice la leggenda: “Avete acqua, ma non avete cuore”. Poi si può visitare il lapidario gotico, dove si possono ammirare una serie di componenti gotici rimossi dalle mura del castello durante i restauri del XIX e XX secolo, e, più avanti, si raggiungono la cosiddetta Terrazza dell’Artiglieria o Bastione delle Munizioni, un’altra costruzione del XVII secolo, e la Fossa degli Orsi. Si tratta di un cortile ai margini del castello, con una sanguinosa leggenda che narra che qui venivano tenuti gli orsi e che i prigionieri portati al castello venivano gettati lì dentro per diventare il loro cibo”, ci ha raccontato Paul Popa.
Queste fortificazioni non sono solo mete turistiche indimenticabili, ma vere e proprie lezioni di storia e testimonianze di epoche affascinanti, che invitano all’esplorazione e alla scoperta.