Il sito archeologico di Vitănești “Măgurice”
L’epoca eneolitica oppure l’epoca del rame e della pietra (definita come un intervallo in cui i metalli, come l’oro o il rame sono lavorati per la prima volta dalle comunità preistoriche) offre grandi risorse storiche per conoscere lo sviluppo umano.

Ion Puican, 17.04.2025, 17:51
L’epoca eneolitica oppure l’epoca del rame e della pietra (definita come un intervallo in cui i metalli, come l’oro o il rame sono lavorati per la prima volta dalle comunità preistoriche) offre grandi risorse storiche per conoscere lo sviluppo umano. Una simile risorsa è anche l’insediamento eneolitico di Vitănești „Măgurice” (nel sud della Romania, a nord del Danubio, nella provincia di Teleorman). Si tratta di un sito che è un punto di riferimento per conoscere e capire le comunità di Gumelnița. La cultura di “Gumelnița” è la denominazione data dagli archeologi a una cultura dei secoli V-IV avanti Cristo, ampiamente diffusa a Nord e a Sud del Danubio. Tipici per questo periodo sono gli insediamenti di tipo tell – ovvero colline artificiali ben collocate in luoghi protetti naturalmente.
Un simile insediamento di tipo tell è anche quello del sito di Vitănești. Di questo sito archeologico ci parla Andreea Bîrzu, archeologa e museologa presso il Museo Nazionale di Storia della Romania: “Il sito archeologico di Vitănești è un punto di riferimento per conoscere e capire le comunità di Gumelnița, in particolar modo quelle del sud della Romania, e in generale quelle al nord del Danubio. E’ conosciuto nei saggi di specialità grazie ai numerosi studi e campagne di ricerca sviluppate nel corso di 30 anni, essendo una delle più longeve ricerche archeologiche effettuate su un tell Gumelnița.”
Andreea Bîrzu ci ha fornito maggiori dettagli su una delle più interessanti scoperte fatte in questo sito: “Molto interessante è l’identificazione a Vitănești di quello che noi abbiamo chiamato un’abitazione-bottega dove sono stati rinvenuti più di 800 pezzi di selce. Quindi, una bottega in cui veniva lavorata questa roccia. Gli artefatti di selce erano molto apprezzati, essendo utilizzati nella vita quotidiana della comunità, oppure come armi. La materia prima veniva portata, molto probabilmente, dalla zona della Dobrugea oppure anche dal sud del Danubio, il che attesta ancora una volta la circolazione dei beni tra le varie comunità contemporanee.”
Andreea Bîrzu continua a offrirci alcuni dati tecnici sul sito di Vitănești e sulle ricerche effettuate nella zona: “L’insediamento eneolitico di tipo tell oppure tumulo antropico qui identificato è formato da diversi depositi archeologici, che indicano un’abitazione intensa dello stesso insediamento. Si tratta di una collina artificiale, un ex insediamento umano, abbandonato a lungo. E’ di forma circolare, con un diametro di 40 – 45 metri nella parte superiore e un’altezza di circa 6 metri. Gli scavi archeologici nell’insediamento Gumelnița di Vitănești sono iniziati nel 1993, tramite un partenariato tra il Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest e il Museo Provinciale Teleorman di Alexandria. Gli scavi sono stati coordinati da Radian Romulus Andreescu, hanno incluso diverse tappe e hanno avuto come obiettivo generale quello di conoscere le principali caratteristiche dell’abitazione neo-eneolitica del bacino del Teleorman. La prima campagna si è svolta sotto la forma di scavi di salvataggio. Ma poi, nel 1999, è stata rinvenuta e poi studiata un’abitazione secondaria chiamata Vitănești II, sita nei pressi del tell. Le ricerche degli ultimi anni hanno avuto come risultato un approfondimento delle conoscenze sull’abitazione Gumelnița di Măgurice. Quest’abitazione è stata attribuita alla cultura Gumelnița, una delle più importanti culture archeologiche del IV millennio avanti Cristo, dell’Europa sud-orientale.”
Della cultura Gumelnița e dell’importanza delle scoperte di Vitănești si può dire che: “Gumelnița è rappresentativa per il periodo dell’eneolitico sviluppato del sud e sud-est della Romania e parte del complesso culturale Gumelnița-Kocadermen-Karanovo VI, che copre una vasta superficie dai Carpazi al Mar Egeo. La cultura materiale delle comunità che hanno abitato a Vitănești su Măgurice impressiona per la sua ricchezza e diversità.”
Alla fine della nostra discussione, l’archeologa Andreea Bîrzu ci ha parlato anche degli artefatti importanti scoperti a Vitănești: “Gli artefatti dell’insediamento di questa zona si notano nel contesto dell’area di diffusione della cultura Gumelnița, per un gran numero di pezzi e una tipologia variata, alcuni essendo estremamente rari. Sono stati identificati vasi di terracotta interi o ricomponibili, numerosi attrezzi di osso e corno, selce e altri tipi di roccia, gioielli di conchiglia, osso, pietra e terracotta, raffigurazioni antropomorfe e zoomorfe. Tra queste un ciondolo d’oro, una serie di vasi e di coperchi antropomorfi, una statuetta di osso addobbata con un anello di rame, nonché una statuetta di tipo pensatore, con occhi rappresentati da due pezzi di conchiglia. Simili oggetti costituiscono delle scoperte uniche o estremamente rare, del tutto speciali, non solo sotto l’aspetto morfologico e decorativo, ma anche dal punto di vista del significato, essendo una prova della complessità e della ricchezza della cultura materiale e spirituale delle comunità che hanno vissuto da queste parti più di 6000 anni fa.”