Il PNL ha un nuovo presidente
Senza sfidante, il premier Ciucă è stato eletto presidente del PNL al congresso straordinario del partito di ieri.
Ştefan Stoica, 11.04.2022, 14:20
Il premier Nicolae Ciucă è il nuovo presidente del PNL, l’ala destra del governo di coalizione insediato l’anno scorso a Bucarest. Generale a riposo, l’ex capo di Stato Maggiore dell’esercito romeno, Nicolae Ciucă è entrato di recente nella politica e nella comunità liberale, sostenuto dal presidente Klaus Iohannis. Era membro di partito da così poco tempo che è stata necessaria una deroga affinché potesse candidarsi alla leadership. Ciucă subentra a Florin Cîţu, il quale aveva assunto l’incarico solo sei mesi fa ed è stato costretto a rassegnare le dimissioni a causa dei rapporti difficili con il partner socialdemocratico, che aumentavano il rischio di rottura della coalizione in un momento in cui l’instabilità politica è assolutamente da evitare. Il premier Ciucă è, invece, accettato dal PSD e sembra il garante perfetto del funzionamento della coalizione governativa.
Il nuovo leader promette stabilità, ricordando che la Romania sta attraversando un periodo di crisi — pandemia, aumenti dei prezzi dell’energia, degli alimenti e dei carburanti — al quale si è aggiunta la crisi umanitaria generata dalla guerra in Ucraina: Assieme ai nostri partner, il PSD e l’UDMR, ci siamo assunti l’attuazione delle riforme e la modernizzazione dello stato a beneficio dei cittadini, non per piccole poste in gioco e per scontri inutili. I romeni aspettano da noi risultati e efficacità, non populismo e liti permanenti”.
Di mestiere esperto di finanze, il suo predecessore, Florin Cîţu lamenta, però, proprio il populismo di alcune misure sociali imposte dal PSD, che avrebbero generato la situazione di oggi, caratterizzata da inflazione e tassi d’interesse alti. Adesso Cîţu rimprovera a sé stesso di non aver fatto un passo indietro quando il PNL è entrato al governo accanto al PSD. Tuttavia, qualcuno dovrebbe ricordargli che è stato lui ad aprire la via della collaborazione del PNL con il PSD, dopo aver provocato l’uscita dell’USR dalla coalizione di centro-destra insediata al governo dopo le elezioni del 2020. Gli osservatori della scena politica affermano che il PNL abbia perso la sua autonomia, che i suoi movimenti siano decisi altrove e una prova sia il fatto che vengono imposti leader sperimentali, senza una storia alle spalle, come Cîţu o Ciucă.
Le emergenze imposte dalla situazione interna e da quella internazionale sono diverse, e il dibattito su questo tema è rinviato. Però, nel 2024, saranno organizzate elezioni politiche e presidenziali, e cominceranno le dispute. Sempre allora, sarà rilanciato l’argomento molto sensibile del presunto plagio commesso dall’attuale premier. Una giornalista conosciuta per le sue rivelazioni su frodi accademiche ha pubblicato, a gennaio, un articolo in cui rileva che il premier Nicolae Ciucă avrebbe plagiato nella sua tesi di dottorato del 2003. È già il terzo premier implicato in uno scandalo di plagio, dopo i socialdemocratici Victor Ponta e Mihai Tudose. Il nuovo presidente del PNL sostiene di non aver plagiato nella tesi di dottorato. Aggiunge inoltre che avrà l’onore e la dignità di prendere una decisione relativa alle sue dimissioni dalla leadership del partito e del Governo, dopo che le istituzioni competenti presenteranno le loro conclusioni su quest’argomento.