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Colloqui con i sindacati sanitari

I rappresentanti dei sindacati sanitari hanno ottenuto dal Governo la promessa di un incremento salariale del 15%, oltre al 5% concesso all'inizio dell'anno.

Reprezentanţii sindicatelor Sanitas şi Solidaritatea Sanitară au obţinut promisiunea unei creşteri salariale de 15% (foto: Facebook / Federatia Sanitas din Romania)
Reprezentanţii sindicatelor Sanitas şi Solidaritatea Sanitară au obţinut promisiunea unei creşteri salariale de 15% (foto: Facebook / Federatia Sanitas din Romania)

, 06.02.2024, 10:27

In un contesto di insoddisfazioni, soprattutto salariali, diverse categorie di dipendenti, compresi quelli del sistema sanitario hanno protestato ultimamente in Romania. I rappresentanti di Sanitas e Solidarietà Sanitaria hanno avuto diversi incontri con rappresentanti del Governo, ai quali hanno presentato le loro richieste relative agli stipendi e alla carenza di personale.

In questo momento tutti soffrono perché i bonus sono intorno al livello del 2018, per alcune categorie, anzi prima del 2018, più indietro, addirittura 2010-2012, e il sistema sanitario soffre di una grave carenza di personale. E qui parlerei specificatamente di infermieri, operatori sanitari, barellieri, personale amministrativo ecc. Fortunatamente, la nuova griglia salariale ha portato dove era necessario il medico di base, forse anche il medico specialista. Il resto… un medico specializzando del primo anno non prende in mano più di 3.500 lei. Un medico specializzando del quarto anno intorno ai 4.700 lei, nel contesto in cui lavora anche in turni di guardia, e un’infermiera di un ambulatorio specializzato, intorno ai 2.400 – 2.500 lei, mentre un’infermiera del reparto chirurgia di un ospedale molto grande non riceve più di 3.800 lei, afferma il vicepresidente di Sanitas, Răzvan Gae, in un post sulle reti sociali.

Durante i nuovi colloqui svolti ieri con il primo ministro Marcel Ciolacu, i dirigenti sindacali, che hanno chiesto un aumento del 20%, hanno ottenuto la promessa di un incremento salariale del 15%, oltre al 5% concesso dall’inizio dell’anno. Le parti hanno convenuto che queste percentuali vengano concesse in due tranche: il 10% a marzo e il 5% a giugno. Non è però chiaro come verrà distribuito questo aumento, cosa non gradita da alcuni partecipanti alle discussioni. In una prima reazione al termine dei colloqui, i rappresentanti di Sanitas hanno affermato che non dispongono di tutti i dati relativi a quante persone lavorano nel sistema sanitario pubblico e che raccolgono le informazioni necessarie. Si tratta di dati importanti, in quanto devono sapere quanto aumenteranno gli stipendi di tutte le categorie del settore: medici, operatori sanitari, barellieri e personale amministrativo. Una volta che avranno tutte queste informazioni, hanno detto, vedranno se le azioni di protesta continueranno o meno.

D’altra parte, i rappresentanti del sindacato Solidarietà Sanitaria sostengono che, in pratica, l’aumento del salario di base non sarà del 20%, come sostiene il Governo, ma di meno. Ciò perché l’incremento riguarderebbe lo stipendio base, quindi i redditi dei dipendenti, che comprendono anche i bonus, in realtà aumenterebbero di meno del 14%. Sempre essi affermano che continueranno le trattative con l’Esecutivo, ma anche le proteste, che prevedono una manifestazione davanti alla sede del Governo l’11 marzo, dopo di che verrà presa la decisione relativa allo sciopero generale, a seconda del numero dei dipendenti che hanno firmato in tal senso.

foto: geralt / pixabay.com
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