Dibattiti sulla giustizia
A Bucarest proseguono le discussioni sulle disfunzioni del sistema giudiziario.
Ştefan Stoica, 17.12.2025, 11:30
Atteso a intervenire nel dibattito sui gravi problemi della giustizia e soprattutto a promuovere una seria discussione interistituzionale su questo tema, in virtù del ruolo di mediatore conferito dalla Costituzione, il presidente Nicușor Dan ha rinnovato l’invito rivolto ai magistrati a partecipare a un simile dibattito. La società romena avverte in modo acuto lo shock delle rivelazioni provenienti dall’interno del sistema giudiziario riguardo al rapporto tossico di alcuni suoi esponenti con la politica e al modo in cui, attraverso il ripetuto cambio dei giudici, importanti fascicoli di grande corruzione finiscono per andare in prescrizione.
Il presidente Dan ritiene che siano necessari aggiustamenti legislativi, ma che il sistema giudiziario debba essere amministrato dall’interno. “Al momento abbiamo delle strutture elette sia a livello del CSM sia a livello delle corti e qui è necessario che, nel processo di elezione, i migliori tra i magistrati arrivino a far parte delle strutture dirigenziali e a direzionare la giustizia. D’altra parte esiste una componente legislativa e alcune modifiche legislative che, ovviamente, nel momento in cui avremo l’accordo per farle, dovremo farle. Ma io non sostengo una cessione del sistema giudiziario, nel suo insieme, verso l’area politica. Al contrario, se ci sono aggiustamenti da fare sul piano legislativo, facciamoli, ma il sistema giudiziario deve autogovernarsi”, ha detto Nicușor Dan.
Dopo aver reagito inizialmente accusando un tentativo di destabilizzazione del sistema, il CSM agisce ora nella direzione delle problematiche segnalate dal documentario esplosivo realizzato dai giornalisti di Recorder e ha deciso di rivolgersi all’Ispettorato Giudiziario affinché effettui verifiche in relazione all’attività del procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Marius Voineag. Un procuratore della DNA ha affermato, sotto identità protetta, nel documentario Recorder, che il capo della DNA avrebbe emesso un ordine interno, che avrebbe trasmesso a tutti i procuratori, con il quale veniva richiesto di comunicargli direttamente qualsiasi richiesta rivolta al giudice dei diritti e delle libertà per ottenere mandati di intercettazione nei confronti delle persone indagate. “Quale potrebbe essere l’interesse del capo della Direzione, nominato politicamente? Venire a conoscenza del momento zero dell’avvio di procedure di questo tipo e di chi siano le persone coinvolte. Non riteniamo che quell’ordine abbia altre ragioni se non quelle legate al bisogno di controllo”, affermava il procuratore.
D’altra parte, la necessità di modificare le leggi della giustizia per consolidare i meccanismi di responsabilità e trasparenza e per “ricollocare” il cittadino al centro dell’atto di giustizia è stata evidenziata nell’incontro tra il presidente del Senato, Mircea Abrudean, e i rappresentanti delle organizzazioni civiche Declic e Funky Citizens. Queste hanno avviato una petizione, già firmata da 200.000 cittadini, che chiede cambiamenti nella legislazione che governa la giustizia, nonché a livello delle dirigenze di alcune istituzioni del sistema. Mircea Abrudean ha affermato che le leggi della giustizia adottate nel 2022 sono partite da un’intenzione corretta e hanno contribuito alla revoca del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, ma ciò non esclude la necessità di apportare modifiche laddove la pratica abbia dimostrato disfunzioni.