Investimenti diretti esteri in calo
Gli investimenti diretti esteri in Romania sono diminuiti di oltre il 30%, attestandosi a circa 1,7 miliardi di euro nei primi tre mesi dell'anno rispetto al primo trimestre del 2024.
Daniela Budu, 15.05.2025, 11:25
Secondo i dati pubblicati mercoledì dalla Banca Nazionale della Romania, gli investimenti diretti dei non residenti in Romania sono scesi a quasi 1,7 miliardi di euro nel primo trimestre di quest’anno, rispetto ai circa 2,5 miliardi di euro registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. I dati mostrano un calo di oltre il 30% degli investimenti diretti esteri in Romania nel periodo analizzato. Allo stesso tempo, secondo l’Ufficio Nazionale del Registro delle Imprese (ONRC), nel primo trimestre del 2025 sono state costituite in Romania oltre 1.500 società con partecipazione straniera nel capitale sociale, in calo di circa il 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2024.
A seconda dei settori di attività, la maggior parte delle registrazioni è stata osservata nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nella riparazione di auto e moto, nelle attività professionali, amministrative, scientifiche, tecniche e di telecomunicazione, nelle attività di programmazione e nella consulenza IT. Secondo il Registro, a fine marzo in Romania c’erano circa 260.000 aziende con partecipazione straniera nel capitale.
Il maggior numero di tali società ha avuto investitori dall’Italia, ovvero oltre 54.000 società, con un capitale sottoscritto di quasi 3,7 miliardi di dollari, ma il valore più elevato del capitale sociale appartiene alle aziende olandesi, ovvero 13,2 miliardi di dollari, in circa 6.200 società, come mostrano i dati dell’Ufficio Nazionale del Registro delle Imprese.
Gli analisti economici ritengono che attrarre investimenti stranieri debba continuare a essere una priorità per la Romania. Secondo loro, un clima economico stabile, una minore burocrazia, l’assenza di barriere inutili e un facile accesso ai mercati esteri sono fattori essenziali per un’economia libera e prospera. Gli investimenti esteri, affermano, sono un voto di fiducia da parte dei partner internazionali e non a caso i rappresentanti dell’ambiente imprenditoriale chiedono sempre stabilità e prevedibilità.
Di recente, anche il Consiglio degli Investitori Stranieri (FIC) ha sottolineato l’importanza della prevedibilità nelle politiche economiche per garantire un ambiente imprenditoriale stabile e attraente. Il FIC ritiene fondamentali l’appartenenza della Romania alle strutture internazionali (UE, NATO, OCSE), la garanzia dei principi del libero mercato, la tutela dello stato di diritto e della proprietà privata, l’accesso ai fondi UE e l’impostazione di politiche economiche coerenti.
Il Consiglio sostiene inoltre che la Romania deve essere un partner stabile, dotato di una strategia economica sostenibile, elaborata attraverso una reale consultazione dell’ambiente imprenditoriale. “Gli investimenti diretti esteri contribuiscono in modo significativo alla crescita economica della Romania attraverso l’apporto di capitali in vari settori economici. Questi investimenti non solo apportano risorse finanziarie, ma creano anche posti di lavoro, offrendo opportunità di impiego a oltre un milione di romeni”, sottolinea il FIC in un comunicato.
Secondo il documento, “le aziende che investono in Romania contribuiscono anche allo sviluppo dei fornitori locali, aprendo così nuove opportunità per l’export e le collaborazioni internazionali”. “Questa integrazione è essenziale per una crescita economica sostenibile e per consolidare la posizione della Romania sulla scena economica mondiale”, precisa inoltre il Consiglio degli Investitori Stranieri.