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La Romania e la Nato

I migliori aerei da combattimento nel mondo,
considerati imbattibili, hanno atterrato per la prima volta nell’Europa
Sud-orientale, in Romania, presso la base aerea Mihail Kogalniceanu di
Costanza, nell’ambito dell’operazione Atlantic Resolve. L’operazione è stata
pensata dagli Usa dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, nel 2014, in vista
della protezione degli stati sul fianco est della Nato. Gli aerei F22 Raptor
sono velivoli della quinta generazione, invisibili per i radar, che raggiungono
una velocità due volte maggiore di quella del suono. Un simile aereo costa 143
milioni di dollari, ha un raggio d’azione di 3000 km e la capacità di
combattere inclusivamene contro i sistemi di difesa antiaerea. Il capo delle
Forze Aeree Romene, il generale Laurian Anastasof, ha dichiarato che la
presenza in Romania dei due aerei mostra la solidarietà degli Usa con la
Romania, che si trova nel vicinato della Russia. Egli ha spiegato che ci sono
state situazioni in cui è stato necessario che i piloti romeni decollassero
d’urgenza, in seguito ad una serie di voli effetuati da velivoli russi.

La Romania e la Nato
La Romania e la Nato

, 26.04.2016, 18:25

I migliori aerei da combattimento nel mondo,
considerati imbattibili, hanno atterrato per la prima volta nell’Europa
Sud-orientale, in Romania, presso la base aerea Mihail Kogalniceanu di
Costanza, nell’ambito dell’operazione Atlantic Resolve. L’operazione è stata
pensata dagli Usa dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, nel 2014, in vista
della protezione degli stati sul fianco est della Nato. Gli aerei F22 Raptor
sono velivoli della quinta generazione, invisibili per i radar, che raggiungono
una velocità due volte maggiore di quella del suono. Un simile aereo costa 143
milioni di dollari, ha un raggio d’azione di 3000 km e la capacità di
combattere inclusivamene contro i sistemi di difesa antiaerea. Il capo delle
Forze Aeree Romene, il generale Laurian Anastasof, ha dichiarato che la
presenza in Romania dei due aerei mostra la solidarietà degli Usa con la
Romania, che si trova nel vicinato della Russia. Egli ha spiegato che ci sono
state situazioni in cui è stato necessario che i piloti romeni decollassero
d’urgenza, in seguito ad una serie di voli effetuati da velivoli russi.


Ci sono state situazioni in cui nei pressi
dello spazio aereo nazionale sono stati effettuati voli della Federazione
Russa. Le distanze alle quali questi voli vengono realizzati sono in generale
di oltre 100 km. Se un aereo russo decolla da una base nella Penisola della
Crimea in questo momento e supera 100 km dalle coste della Crimea, esso già
diventa un volo che può destare preoccupazione da parte dell’Alleanza. La
procedura Nato ci obbliga a far decollare gli aerei. Quest’anno è successo
quattro volte, ha detto Laurian Anastasof.




In visita a Bucarest, dove si è incontrato
con il presidente Klaus Iohannis e con il ministro della Difesa, Mihnea Motoc,
il vice segretario generale della Nato, Alexander Vershbow, ha apprezzato il
ruolo attivo della Romania nell’ambito dell’Alleanza e ha menzionato la
partecipazione significativa delle forze armate romene agli sforzi di
prevenzione e contrasto dei rischi e delle sfide di sicurezza.




È molto importante intensificare le
capacità di difesa e contrasto da parte dell’Alleanza di tutte le minacce con
cui ci confrontiamo. Abbiamo stabilito che abbiamo bisogno di un approccio a
360 gradi perchè ci confrontiamo con molte sfide e minacce, sia sul fianco est,
dove la Russia cerca di stabilire e cambiare i confini già esistenti, ma anche
sul fianco sud, dove ci confrontiamo con problemi legati all’estremismo e al
terrorismo, ha dichiarato Alexander Vershbow.




Nello stesso giorno in cui hanno atterrato i
due aerei F22 americani in Romania, il presidente Barack Obama insisteva ad
Hannover sulla necessità che i Paesi membri Nato sostengano gli alleati in
prima linea, ossia Romania, Polonia e i Paesi baltici, i più esposti alle
tensioni esercitate dalla Russia. (traduzione di Adina Vasile)

Fonte foto: fb.com / Dariusz Stefaniuk
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