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L’UE e la dipendenza dal gas russo

La cessazione unilaterale da parte della Gazprom delle forniture di gas verso alcuni stati dell’UE è ingiustificata e inaccettabile e rappresenta una sfida da parte del Cremlino, è del parere la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. L’affermazione è stata fatta al termine della Riunione del Gruppo di coordinamento nel settore del gas, poco dopo che le Russia aveva fermato le forniture alla Polonia e alla Bulgaria, in seguito al rifiuto dei due Paesi di pagare il combustibile in rubli. Tramite la voce di Ursula von der Leyen, la Commissione Europea ha definito la decisione del complesso energetico russo un atto di ricatto da parte di Mosca: “L’uso da parte del Cremlino dei combustibili fossili per cercare di ricattarci non ci sorprende affatto. La nostra risposta arriverà presto, in maniera unitaria e coordinata. In primo luogo ci assicureremo che la decisione della Gazprom abbia un impatto quanto più ridotto possibile sui consumatori europei. Il Cremlino ha fallito ancora una volta in questo tentativo di dividere i cittadini europei. L’epoca dei combustibili fossili dalla Russia si concluderà in Europa. L’Europa sta avanzando nelle questioni legate all’energia.”



L’Unione Europea ha bisogno di partner di fiducia per l’energia, e la decisione della Russia dimostra che non è questo tipo di fornitore, ha aggiunto il capo dell’Esecutivo comunitario. Ha dato inoltre assicurazioni che a livello dell’Unione Europea si stanno facendo sforzi per garantire forniture alternative di gas e che i livelli di stoccaggio sono attualmente i migliori possibili in tutta l’Unione. Ursula von der Leyen ha spiegato che la decisione della Russia di fermare le forniture di gas farà del male in primo luogo alla Russia, perché resterà senza incassi importanti, ed ha aggiunto che il sesto pacchetto di sanzioni europee arriverà al momento opportuno. Questo pacchetto, in fase di elaborazione, potrebbe includere sanzioni sul gas e sul greggio russo.



Ursula von der Leyen ha spiegato inoltre che il piano d’azione REPower EU contribuirà già da quest’anno alla diminuzione significativa della dipendenza dai combustibili fossili russi ed ha annunciato che, a metà maggio, la Commissione presenterà i piani per accelerare la transizione verde. L’Unione ha altre opzioni per controbilanciare l’interruzione delle forniture, ha dato assicurazioni l’esponente europeo, chiedendo agli stati membri di non trasgredire le sanzioni imposte nel contesto dell’invasione russa in Ucraina. A marzo, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che Mosca non accetterà più pagamenti per le forniture di gas in altre monete a parte i rubli, il che rappresenta una trasgressione dei contratti firmati, afferma Bruxelles. Ora, la Russia, che continua l’invasione militare in Ucraina, smentisce le accuse secondo cui utilizzerebbe le forniture di gas naturale come strumento di ricatto e sostiene di essere un fornitore di energia credibile.

L’UE e la dipendenza dal gas russo
L’UE e la dipendenza dal gas russo

, 28.04.2022, 14:28

La cessazione unilaterale da parte della Gazprom delle forniture di gas verso alcuni stati dell’UE è ingiustificata e inaccettabile e rappresenta una sfida da parte del Cremlino, è del parere la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. L’affermazione è stata fatta al termine della Riunione del Gruppo di coordinamento nel settore del gas, poco dopo che le Russia aveva fermato le forniture alla Polonia e alla Bulgaria, in seguito al rifiuto dei due Paesi di pagare il combustibile in rubli. Tramite la voce di Ursula von der Leyen, la Commissione Europea ha definito la decisione del complesso energetico russo un atto di ricatto da parte di Mosca: “L’uso da parte del Cremlino dei combustibili fossili per cercare di ricattarci non ci sorprende affatto. La nostra risposta arriverà presto, in maniera unitaria e coordinata. In primo luogo ci assicureremo che la decisione della Gazprom abbia un impatto quanto più ridotto possibile sui consumatori europei. Il Cremlino ha fallito ancora una volta in questo tentativo di dividere i cittadini europei. L’epoca dei combustibili fossili dalla Russia si concluderà in Europa. L’Europa sta avanzando nelle questioni legate all’energia.”



L’Unione Europea ha bisogno di partner di fiducia per l’energia, e la decisione della Russia dimostra che non è questo tipo di fornitore, ha aggiunto il capo dell’Esecutivo comunitario. Ha dato inoltre assicurazioni che a livello dell’Unione Europea si stanno facendo sforzi per garantire forniture alternative di gas e che i livelli di stoccaggio sono attualmente i migliori possibili in tutta l’Unione. Ursula von der Leyen ha spiegato che la decisione della Russia di fermare le forniture di gas farà del male in primo luogo alla Russia, perché resterà senza incassi importanti, ed ha aggiunto che il sesto pacchetto di sanzioni europee arriverà al momento opportuno. Questo pacchetto, in fase di elaborazione, potrebbe includere sanzioni sul gas e sul greggio russo.



Ursula von der Leyen ha spiegato inoltre che il piano d’azione REPower EU contribuirà già da quest’anno alla diminuzione significativa della dipendenza dai combustibili fossili russi ed ha annunciato che, a metà maggio, la Commissione presenterà i piani per accelerare la transizione verde. L’Unione ha altre opzioni per controbilanciare l’interruzione delle forniture, ha dato assicurazioni l’esponente europeo, chiedendo agli stati membri di non trasgredire le sanzioni imposte nel contesto dell’invasione russa in Ucraina. A marzo, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che Mosca non accetterà più pagamenti per le forniture di gas in altre monete a parte i rubli, il che rappresenta una trasgressione dei contratti firmati, afferma Bruxelles. Ora, la Russia, che continua l’invasione militare in Ucraina, smentisce le accuse secondo cui utilizzerebbe le forniture di gas naturale come strumento di ricatto e sostiene di essere un fornitore di energia credibile.

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