Parlamento, bocciata sfiducia al governo
Il governo di Bucarest è sopravvissuto alla mozione di sfiducia sul tema dei piani di riforma.
Mihai Pelin, 16.12.2025, 11:28
Il governo della coalizione pro-europea guidato dal primo ministro liberale Ilie Bolojan ha superato in Parlamento la prova di una nuova mozione di sfiducia. L’opposizione populista e ultranazionalista non è riuscita a raccogliere i 232 voti necessari per far cadere l’esecutivo. Sono stati registrati solo 139 voti a favore e due contrari, nelle condizioni in cui i parlamentari della maggioranza hanno assicurato il quorum della seduta, ma non hanno votato.
L’opposizione ha criticato l’esecutivo per non aver gestito in modo adeguato settori come la giustizia, la sanità, l’istruzione e l’amministrazione pubblica. Allo stesso tempo, ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’inflazione ha portato a una diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini, che la sanità e l’istruzione sono sottofinanziate e che lo sviluppo regionale ristagna a causa di un’incompetenza sistemica.
Il primo ministro Ilie Bolojan ha respinto tutte le accuse, precisando che le misure di riforma erano necessarie. In caso contrario, la Romania avrebbe perso la fiducia dei mercati finanziari. “Avremmo dovuto lasciare che la Romania arrivasse alla crisi? Avremmo dovuto continuare con le spese e approfondire il deficit? Dovremmo non investire nella difesa e lasciare la Romania vulnerabile? La mozione dimostra che i firmatari non comprendono il contesto economico, sociale e geopolitico in cui ci troviamo”, ha dichiarato Ilie Bolojan.
Dall’opposizione, il presidente dell’AUR, George Simion, ha trasmesso al primo ministro che, anziche attuare una vera riforma, sostiene alla guida dello stato romeno persone senza esperienza. “Avete scelto di tassare le serre, i granai e i magazzini, invece di liberarvi dei parassiti dai consigli di amministrazione e dalla guida dello stato romeno”, ha affermato George Simion.
Critiche sono arrivate anche dal partito S.O.S. Romania. “Nel governo Bolojan ci sono sette ministri che hanno fatto parte del governo Ciolacu II, che ha portato il Paese sull’orlo del baratro, un governo che ha buttato la Romania nei debiti”, ha detto la deputata Ana Marcela Baş.
In risposta, i partiti della coalizione di governo hanno parlato di responsabilità nell’azione di governo. Il deputato del PSD, Alexandru Mihai Ghigiu, ha precisato che i ministri socialdemocratici hanno dimostrato cosa significhi rigorosità politica e professionale. “Non sono venuti a ricoprire incarichi, ma a lavorare. I ministri socialdemocratici hanno dimostrato cosa significhi la responsabilità di governare”, ha dichiarato Alexandru Mihai Ghigiu.
D’altra parte, un’altra mozione, questa volta semplice, contro la ministra dell’Ambiente Diana Buzoianu dell’USR è stata adottata dal Senato, con il sostegno dei parlamentari del PSD, che hanno votato contro di lei, pur facendo parte della stessa coalizione di governo. I firmatari della mozione semplice hanno chiesto le dimissioni di Diana Buzoianu per l’interruzione della fornitura di acqua in diverse località di due province del sud del Paese. Invece, la ministra ha respinto le accuse dell’opposizione e ha affermato che la mozione semplice non è un documento politico, ma piuttosto un pessimo film, che mira a trovare colpevoli fabbricati e non soluzioni. La Buzoianu ha attribuito la responsabilità della crisi idrica alle autorità locali.