PIL della Romania stagnante
In Romania, il Prodotto Interno Lordo è cresciuto solo dello 0,2% nell'ultimo anno, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS).
Mihai Pelin, 16.05.2025, 11:52
Secondo l’INS, il PIL della Romania ha registrato una stagnazione nel primo trimestre del 2025 rispetto al precedente e, nei confronti dello stesso periodo del 2024, ha visto solo un progresso dello 0,2%. La stagnazione si verifica in un contesto di forte rallentamento economico, revisioni negative della crescita del 2024 e previsioni pessimistiche per l’anno in corso. Il bilancio del 2025 è stato costruito su una crescita economica del 2,5%, che dovrebbe comportare un aumento del 16% delle entrate statali.
L’analista finanziario Adrian Codirlaşu ritiene che, attualmente, alla luce delle incertezze politiche ed economiche, la probabilità che la Romania attraversi una leggera recessione quest’anno sia aumentata abbastanza. “Sin dall’anno scorso dico che quest’anno il rischio di recessione è piuttosto elevato. E vediamo come l’economia continua a decelerare nel primo trimestre. In pratica, rispetto al trimestre precedente, l’adeguamento stagionale indica lo zero, e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registra un aumento di solo lo 0,2%, quindi estremamente basso. E ora, data l’incertezza estremamente alta, vedrei il rischio ancora più elevato, e direi che lo scenario di base prevede una recessione in Romania quest’anno”, spiega Adrian Codirlaşu.
Le stime dell’INS si inseriscono in un contesto in cui la Romania si trova già in una delicata situazione fiscale, con un deficit di bilancio superiore al 9%. L’impegno preso con la Commissione Europea è di ridurre il deficit al 7% del PIL nel 2025, ma questo obiettivo sembra sempre più lontano in assenza di una solida crescita economica e di misure concrete per ridurre la spesa o per aumentare le entrate o entrambe insieme. Gli esperti affermano che una forte crescita economica aiuterebbe la Romania a ridurre il deficit di bilancio aumentando le entrate alle casse dello stato, anche attraverso la riscossione dell’IVA, che è piuttosto bassa.
Maggiori entrate consentirebbero allo stato di sostenere la spesa pubblica e di rispettare gli impegni fiscali nei confronti dell’UE. Una settimana fa, il ministro delle Finanze romeno, Tanczos Barna, ha dichiarato che, sebbene la situazione non sia facile, non è neanche grave, e ha sminuito l’importanza delle statistiche ufficiali pubblicate dal ministero da lui guidato. “Abbiamo situazioni con pagamenti, con tassi di interesse che fluttuano e non seguono una linearità mensile. Quindi è un po’ ingannevole analizzare il deficit ogni mese”, affermava il ministro. In precedenza, aveva inviato un’ordine per dare priorità nelle istituzioni al pagamento delle pensioni e degli stipendi rispetto ad altre spese.
Secondo gli esperti, la migliore possibilità di evitare la recessione è rappresentata da un assorbimento molto elevato dei fondi europei. Il PNRR non sarà rinviato a livello europeo, pertanto la Romania dovrà impiegare i fondi stanziati entro e non oltre il 2027. Altrimenti si perderanno soldi. Finora la Romania ha attirato solo 9,4 miliardi di euro su un totale di 28,5 miliardi, che rappresentano circa un terzo dei fondi. La Romania deve adottare misure concrete per aumentare l’assorbimento dei fondi europei, essenziali per il suo sviluppo.