Un muro antidrone sul fianco orientale
L'Unione Europea vuole fermare l'ingresso dei droni russi nel proprio spazio aereo.
Bogdan Matei, 02.10.2025, 11:23
Gli europei stanno serrando le file dopo che lo spazio aereo dei loro paesi è diventato sempre più spesso bersaglio di incursioni di aerei e droni russi. Nella provincia di Tulcea, nel sud-est della Romania, situata al confine danubiano con l’Ucraina invasa dalle truppe di Mosca, gli allarmi notturni lanciati dalle autorità per la presenza di oggetti non autorizzati nello spazio aereo sono diventati un fatto comune. Il mese scorso, in Polonia è apparso uno sciame di droni russi, che il suo esercito non ha esitato ad abbattere. Anche lo spazio aereo dell’Estonia è stato violato dall’aviazione militare russa.
Mercoledì, i capi di stato e di governo degli stati membri dell’Unione Europea si sono riuniti a Copenaghen, in Danimarca – paese anch’esso sorvolato da droni non identificati – in un vertice informale dedicato al rafforzamento delle capacità di difesa comune e alla fornitura di ulteriore aiuto all’Ucraina. La padrona di casa dell’incontro, la premier danese Mette Frederiksen, citata dall’inviata di Radio Romania, afferma che è necessaria una risposta forte di fronte all’aggressione ibrida avviata dalla Russia. Ha invitato gli europei a riarmarsi e ad essere innovativi nel campo della difesa.
“Spero che ormai tutti riconoscano l’esistenza di una guerra ibrida. Un giorno è in Polonia, un altro in Danimarca, e la prossima settimana probabilmente vedremo sabotaggi o droni in volo altrove. Vedo tutto questo da una prospettiva europea, e c’è un solo paese che vuole minacciarci: la Russia. Guardando all’Europa di oggi, credo che stiamo attraversando la situazione più difficile e pericolosa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”, ha detto la premier Frederiksen.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, afferma che la Russia non riuscirà a seminare paura all’interno dell’Unione e non potrà intimidire i suoi cittadini. “Se siamo tutti d’accordo che l’Ucraina è la nostra prima linea di difesa, allora dobbiamo aumentare il sostegno militare a questo paese. Questo è il motivo per cui oggi stiamo stanziando 4 miliardi di euro per l’Ucraina, 2 miliardi dei quali saranno investiti in droni. E dobbiamo aumentare la pressione sulla Russia. Perciò, abbiamo proposto che gli attivi russi congelati in Europa vengano utilizzati per offrire un prestito senza interessi all’Ucraina. Non stiamo confiscando i beni, ma utilizziamo la liquidità per concedere questo prestito. L’Ucraina deve rimborsare questo prestito se la Russia le offrirà dei risarcimenti per i danni causati, perché l’autore deve essere ritenuto responsabile”, ha affermato la presidente dell’Esecutivo comunitario.
Anche il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, ha insistito sulla necessità di utilizzare i beni russi sequestrati per finanziare i risarcimenti di guerra che, alla fine, saranno pagati all’Ucraina, perché altrimenti il peso ricadrà sulle spalle dei contribuenti europei.