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La settimana 7 – 13/06/2015

Il premier Victor Ponta, nelle mani del Parlamento/ Il Governo Ponta e la mozione di sfiducia/ La Strategia di Difesa della Romania/ Voto a sostegno dei medici/ Previsioni economiche positive/ Già siccità prolungata

La settimana 7 – 13/06/2015
La settimana 7 – 13/06/2015

, 12.06.2015, 13:56

Accusato di conflitto d’interessi, che avrebbe commesso nell’esercizio del mandato, il premier socialdemocratico Victor Ponta ha mantenuto l’immunità di cui beneficia come parlamentare. I colleghi della Camera dei deputati, riuniti in plenaria, hanno respinto martedì la sollecitazione della DNA sull’avvio dell’inchiesta penale nei suoi confronti, il che aveva fatto un giorno prima anche la Commissione giuridica della stessa Camera. La DNA ha avviato, però, l’inchiesta penale contro Victor Ponta per altri tre reati che sarebbero stati commessi nel periodo in cio era avvocato. Il premier è accusato di falsità in documenti, complicità in evasione fiscale e riciclaggio di denaro, in un fascicolo in cui è accusato il suo ex ministro dei trasporti, il senatore PSD, Dan Şova. Victor Ponta diventa cosi il primo premier della Romania postcomunista messo sotto inchiesta penale nell’esercizio del mandato. Sullo sfondo della situazione creata, il presidente Klaus Iohannis ha chiesto le sue dimissioni. La risposta è venuta su Facebook – Victor Ponta non di dimetterà poichè è stato nominato in carica dal parlamento della Romania e solo il parlamento lo può dimettere. Anzi, in un’informazione trasmessa ai partner esterni e alla stampa straniera, il capo del governo sostiene che il dossier stilato dei procuratori della DNA è stato costruito come uno politico, volto a rimuovere l’attuale governo.

Se il capo del governo non si dimette, le dimissioni del governo tramite la sfiducia può essere una soluzione per far uscire la Romania dalla situzione difficile in cui si trova, ha dichiarato la copresidente del PNL, Alina Gorghiu. Di conseguenza, la formazione all’opposizione ha inoltrato al Parlamento un simile documento, volto a rimuovere l’attuale esecutivo. Come prevedibile, dati gli elementari calcoli aritmetici, ma anche le manovre politiche, venerdì, la mozione di sfiducia è stata bocciata. Restano i suoi temi: il disastro nell’organizzazione dei seggi elettorali all’estero alle presidenziali di novembre, quando migliaia di persone non hanno potuto votare, anche se hanno fatto la fila per ore intere, nonchè la non adozione della legge sul voto per corrispondenza, grazie alla quale potrebbero essere prevenute simili situazioni. Il governo rimasto in carica è stato però abbandonato dal ministro dei trasporti Ioan Rus, il quale ha rassegnato le dimissioni in seguido a dichiarazioni offensive, in un’intervista televisiva, contro i romeni all’estero. Il premier Victor Ponta ha precisato che discuterà di un successore la settimana prossima. Di dimissioni al vertice si è parlato questo fine settimana anche a Chisinau. Il premier Chiril Gaburici, sospettato di aver falsificato il diploma di maturità, ha rinunciato alla carica.

Una Romania forte in Europa e nel mondo. Così si intitola la Strategia Nazionale di Difesa della Romania, che il Consiglio Supremo di Difesa del Paese ha deciso di promuovere al Parlamento per essere adottata. Al termine della seduta del Consiglio, il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che una delle principali novità della Strategia è il concetto di sicurezza estesa. La sicurezza nazionale non è guardata solo dalla prospettiva delle difesa, ma tramite la valutazione degli aspetti attinenti a ordine pubblico, economia, infrastruttura, educazione, sanità, ambiente, cultura, poichè tutte queste cose hanno un impatto sulla sicurezza nazionale. In questa ampia costruzione, il partenariato strategico con gli USA, l’appartenenza alla NATO e all’Unione Europea sono ribaditi come pilastri della politica estera e di sicurezza. D’altronde, segno del suo impegno nella costruzione europea, Bucarest desidera che al Consiglio Europeo di questo mese si pronunci per l’avvio del processo di redazione di una nuova strategia comunitaria di sicurezza. Inoltre, a livello nazionale, continueranno il processo di ristrutturazione e modernizzazione dell’esercito nel 2015, ma anche il programma della sua dotazione fino al 2027.

Il Senato romeno ha approvato il disegno di legge che permette al personale medico degli ospedali pubblici di ottenere redditi supplementari dalle attività private svolte nelle unità in cui lavorano. Il documento sarà discusso nella Commissione Salute della Camera e sottoposto poi al voto decisivo nella plenaria. Il Ministero della Salute spera di limitare l’esodo dei medici all’estero, ma anche di migliorare la qualità dei servizi offerti negli ospedali romeni. Più di 20.000 medici sono andati a lavorare all’estero negli ultimi anni a causa degli stipendi troppo bassi.
La Banca Mondiale ha rivisto questa settimana al 3% le stime sulla crescita dell’economia romena nel 2015, dopo che a gennaio la prognosi era stata leggermente inferiore. Questa crescita economica è superiore alla media mondiale, prevista al 2,8%. Inoltre, nel 2016, la Romania dovrebbe registrare una crescita del 3,2%, che nel 2017 potrebbe salire al 3,5%, in calo, però, dello 0,4% stimato d’inverno dall’istituzione finanziaria internazionale. Le performance economiche della Romania, accanto a quelle della R.Ceca, sono state confermate anche dall’Eurostat, i due paesi avendo la maggiore crescita economica nell’UE nel primo trimestre dell’anno, pari al 4,2%.

Motore importante dell’economia, l’agricoltura della Romania, considerata una volta il granaio dell’Europa, potrebbe confrontarsi quest’anno con una siccità prolungata, il che potrebbe porre dei problemi alla crescita economica stimata, dato il suo contributo di circa il 5-7% al Pil. Le più colpite regioni sono l’est e il sud, dove le riserve idriche del suolo sono quasi al livello di crisi, e il sistema di irrigazioni costruito prima del 1989 difficilmente può coprire circa il 10% della superficie arativa.

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