“La Fragilità dell’Eterno. Da Pompei al Grand Tour fino a oggi”, in mostra al Museo Nazionale d’Arte di Timișoara
Il Museo Nazionale d’Arte di Timișoara inaugura il 28 novembre una mostra-evento unica in Romania, che avrà come tema uno dei temi più affascinanti della storia antica universale: Pompei, la città perduta sotto le ceneri del Vesuvio.
Iuliana Sima Anghel, 28.11.2025, 11:58
“La Fragilità dell’Eterno. Da Pompei al Grand Tour fino a oggi” è organizzata dal Museo Nazionale d’Arte di Timișoara e dal Consiglio Provinciale di Timiș, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, nonché con la prestigiosa istituzione italiana Civita Mostre e Musei. La mostra esplora l’impatto dei cataclismi sulle civiltà, dall’antica tragedia di Pompei al modo in cui questo avvenimento ha ispirato l’arte e la cultura europea, dal Grand Tour ai giorni nostri, precisa l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.
Presso il Palazzo Barocco, il pubblico potrà ammirare oltre 100 opere di patrimonio – affreschi, dipinti, sculture, grafica, fotografia e artefatti rari – provenienti dai principali musei italiani, tra cui: Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Certosa e Museo di San Martino – Napoli; Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina in Villa Floridiana – Napoli; Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Roma; Museo e Real Bosco di Capodimonte – Napoli; Galleria Lia Rumma Milano – Napoli; Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo – Roma. Riuniti in un’eccezionale narrazione visiva e curatoriale, gli oggetti in mostra ricostruiscono la vita culturale di una prospera, cosmopolita e dinamica città romana, colta nel momento del cataclisma che ne arrestò temporaneamente il destino, ma che paradossalmente la conservò per l’eternità come effigie culturale e come archetipo di sopravvivenza e perpetuazione attraverso l’arte.
La mostra offrirà anche un’esperienza immersiva e narrativa, guidata dalla voce di un personaggio virtuale ispirato da un’iscrizione archeologica, rinvenuta su un altare commemorativo, che attesta la presenza in Dacia di un sopravvissuto all’eruzione del Vesuvio, precisa la fonte.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 28 novembre 2025 al 29 marzo 2026. La curatela scientifica è affidata al professor Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei d’Italia, insieme al curatore generale Filip A. Petcu, direttore del Museo Nazionale d’Arte di Timișoara. Il progetto beneficia del sostegno della Presidenza della Commissione Cultura della Camera dei Deputati del Parlamento italiano e dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana.
Allo stesso tempo, la mostra anticipa il programma strategico “Anno Culturale Romania-Italia 2026”, che inizierà il 1° dicembre 2025 a Roma e segnerà un nuovo capitolo nel dialogo culturale tra i due Paesi, precisa inoltre l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.