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I romeni e i visti d’ingresso per il Canada

La Romania e la Bulgaria sono gli unici stati membri dell’UE i cui cittadini hanno bisogno del visto d’ingresso per il Canada. Il numero dei Paesi ai quali gli USA chiedono, dal canto loro, l’adempimento di questa formalità — peraltro, abbastanza complicata — e più alto: cinque. Tra questi, di nuovo, la Romania. E se gli americani affermano che, almeno fino alle elezioni presidenziali, qualsiasi discussione su uneventuale liberalizzazione del regime dei visti per i romeni è praticamente impossibile, con il Canada i negoziati sono in corso, su un tono abbastanza duro! Un tono alzato” dal premier Dacian Ciolos, il quale, da una parte, con diplomazia, ha assicurato che sono stati fatti progressi. Dall’altra parte, invece, precisa che, in assenza di una decisione a livello politico ad Ottawa, la Romania, come membro dell’UE, potrebbe, assieme alla Bulgaria, riufiutare la ratifica dell’accordo commerciale UE-Canada, la cui firma, auspicata per ottobre, dipende da una previa ratifica da parte dei Parlamenti nazionali.

I romeni e i visti d’ingresso per il Canada
I romeni e i visti d’ingresso per il Canada

, 08.07.2016, 15:52

La Romania e la Bulgaria sono gli unici stati membri dell’UE i cui cittadini hanno bisogno del visto d’ingresso per il Canada. Il numero dei Paesi ai quali gli USA chiedono, dal canto loro, l’adempimento di questa formalità — peraltro, abbastanza complicata — e più alto: cinque. Tra questi, di nuovo, la Romania. E se gli americani affermano che, almeno fino alle elezioni presidenziali, qualsiasi discussione su uneventuale liberalizzazione del regime dei visti per i romeni è praticamente impossibile, con il Canada i negoziati sono in corso, su un tono abbastanza duro! Un tono alzato” dal premier Dacian Ciolos, il quale, da una parte, con diplomazia, ha assicurato che sono stati fatti progressi. Dall’altra parte, invece, precisa che, in assenza di una decisione a livello politico ad Ottawa, la Romania, come membro dell’UE, potrebbe, assieme alla Bulgaria, riufiutare la ratifica dell’accordo commerciale UE-Canada, la cui firma, auspicata per ottobre, dipende da una previa ratifica da parte dei Parlamenti nazionali.



”I colloqui svolti con il premier Trudeau sono stati, secondo me, positivi. Se prima della mia partenza, lui considerava che l’Accordo di Libero Scambio (CETA) con il Canada non avesse nulla a che fare con i visti, dopo l’incontro ha capito che deve affrontare questo tema a livello politico e che deve preparare una decisione. Ho la convizione che al più presto arriveranno chiarimenti sulla posizione del Canada perchè, ovviamente, anche noi, come stato membro dell’UE, abbiamo a disposizione le nostre leve di cui, in modo chiaro ci avvarremo. Non posso concepire che la Romania accetti di firmare un trattato con il Canada, senza che i cittadini romeni possano beneficiare, alla pari degli altri cittadini europei, di questo accordo”, ha dichiarato Ciolos dopo una visita effettuata in Canada lo scorso giugno.



All’inizio della prossima settimana, il capo della Cancelleria del premier, Dragos Tudorache, avrà colloqui, a Bruxelles, sul tema dei visti d’ingresso.



Si tratta di un secondo incontro ufficiale a Bruxelles, lunedià, al quale, da parte della Commissione, sono invitate Romania e Bulgaria, ed al quale partecipa anche il ministro per l’immigrazione John McCallum, da parte del Canada. Parteciperò alla riunione, incontrerò il ministro McCallum e poi ci sarà un incontro a tre, al quale partecipa anche la Commissione e la Bulgaria, in cui analizzeremo lo stadio dei colloqui e dell’impegno che il premier si è assunto nei colloqui con il premier Ciolos”, ha affermato Dragos Tudorache.



La Commissione Europea ha assicurato Romania e Bulgaria di compiere sforzi per l’abrogazione dei visti, affermando però che i due Paesi non dovrebbero collegare questa controversia all’accordo commerciale con il Canada, che Bruxelles considera positivo e che vuole firmare a ottobre. La parte romena resta ottimista, ma non vuole pronunciarsi su una possibile soluzione, fino alla fine dei colloqui. (traduzione di Octavian Cordos)

foto: www.senat.ro
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