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Noel Bernard, una leggenda del giornalismo romeno

Pochi esponenti del giornalismo romeno del periodo 1945-1989 hanno goduto di un simile prestigio come Noel Bernard, direttore di Radio Europa Libera ed esempio di costanza nella promozione e la difesa dei diritti umani e dell'onestà professionale.

Noel Bernard, una leggenda del giornalismo romeno
Noel Bernard, una leggenda del giornalismo romeno

, 17.09.2018, 16:01

Pochi esponenti del giornalismo romeno del periodo 1945-1989 hanno goduto di un simile prestigio come Noel Bernard. Tutti quelli che l’hanno conosciuto se lo ricordano non solo come direttore di Radio Europa Libera, ma anche come esempio di costanza nella promozione e la difesa dei diritti umani e dell’onestà professionale. Noel Bernard nacque a Bucarest, nel 1925, da padre ebreo e madre cattolica autriaca. Nel 1940 ha lasciato la Romania assieme alla famiglia per stabilirsi in Palestina. Dopo la guerra, emigrò in Gran Bretagna e, ulteriormente, si trasferi’ nella Repubblica Federale di Germania dove diventò direttore del Servizio romeno di Radio Europa Libera. È ritenuto un punto di riferimento del giornalismo radio per l’equilibrio, la calma, il rigore e la perseveranza con cui trattò le realtà della Romania comunista fino al 1981, anno in cui si è spento, a 56 anni.



La sua morte fu un vero colpo per i suoi colleghi, amici e ascoltatori. Il saggista Virgil Ierunca scrisse un necrologio memorabile che lesse al microfono di Europa Libera, una registrazione custodita dal Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena.



La biografia di Noel Bernard ha qualcosa della semplicità di luce di un destino. È nato ed è morto negli studi di Radio Europa Libera. Ossia in Romania. Perchè nello spazio immaginario dello studio fu installata la Romania reale in cui Noel Bernard, questo agnostico moderato, entrò come in una religione. Una religione strana, con i milioni di fedeli invisibili, che, dal Paese preso in ostaggio dalla storia e dalla sfortuna, lo aspettavano sempre come una specie di redenzione. Il paradosso è però che Noel Bernard non ha mai predicato. Tuttavia, il Paese aspettava le sue parole con un’impazienza che superava il tono freddo della comunicazione. Esiste un mistero della vocazione. La vocazione di Noel Bernard è stata quella di opporre alla menzogna come rumore la verità come sussuro essenziale. Sussurare in modo essenziale significa prendere le parole piú semplici e metterle in tal modo che ciascuna di esse assecondi il battito di cuore dell’ascoltatore. Ciò non significa mistificare la verità, bensi’ conferire alla parola quella dimensione segreta che dà alla verità stessa un peso, una necessità vocativa, un radicamento meritevole. Tutto senza enfasi, senza superbia, racconta Virgil Ierunca.



Noel Bernard seppe fare giornalismo di qualità perchè amò il suo mestiere che significò per lui non solo il desiderio di essere il migliore possibile, bensi’ di mettere al primo posto i principi con cui ciascun uomo si familiarizza sin dall’infanzia: la ricerca della verità, il rispetto, l’umanesimo.



Chi ha ascoltato Noel Bernard – c’è qualcuno che non lo abbia ascoltato? -, non dimenticherà mai la sua voce. Una voce nella trasparenza della quale si intrecciavano subito la pronuncia chiara, il vigore dell’idea, il rispetto per i fatti. A volte, non mancava neanche l’ironia fruttuosa, nè lo stupore, però queste figure retoriche non erano mai prive della dignità elegante del raccontare. Noel Bernard fu piú di un ottimo giornalista. Forse ci sono state persone non proprio ricettive alla passione con cui lui guardava la realtà. A questi diremo con le parole di Paul Valery: la verità si può ottenere solo appassionatamente, racconta sempre Ierunca.



Europa Libera è stata negli anni della dittatura comunista, che diventava sempre piú buia man mano che si avvicinava alla sua fine, non solo un mezzo vitale di informazione, bensi’ una vera medicina sociale. Tutto grazie allo stesso Noel Bernard.



Aggiungeremo che il segreto di Noel Bernard non consisteva nell’avvolgere nella passione le idee e i fatti, perchè cosi’ sarebbe scivolato nell’ideologia, bensi’ nell’interrogare le verità appassionatamente. Noel Bernard non è stato un ideologo, bensi’ una coscienza che ha impersonato la sete di giustizia e libertà dei romeni di ovunque. Grazie a lui, Europa Libera è diventata una tribuna dei diritti umani davanti alla quale ciascuno viene con le proprie rivendicazioni per farle sentire lassú, laddove non arrivano le querele. Verso Europa Libera e il suo direttore sono partite anche le rivendicazioni storiche dei minatori in sciopero sulla Valle del Jiu. E chi dimenticherà che all’epoca del forte terremoto i romeni hanno sopportato piú facilmente la sofferenza e la tragedia grazie a Noel Bernard, che ha trasformato Europa Libera in uno studio aperto agli appelli e all’aiuto?, si chiede Virgil Ierunca.



Alla morte di Noel Bernard, le parole del suo amico Virgil Ierunca hanno mostrato, tramite emozione e speranza, cosa significa per ciascuno di noi cosa ha lasciato dietro.



Se l’intelligenza non è, come si dice, che una memoria organizzata, Noel Bernard ha consumato questa intelligenza tramite uno spreco inimmaginabile di lucidità, sforzo, comprensione e azione. Era il primo ad arrivare nel suo laboratorio di lavoro ed era l’ultimo a lasciarlo. Tutto ciò che poteva interessare la Romania era ascoltato, organizzato, interpretato per essere poi messo in onda nel Paese senza antenne, nel Paese sistematicamente disinformato. Il microfono è diventato per Noel Bernard lo strumento vivo della sua intelligenza e della memoria di tutti. La morte ha trasformato questa preziosa presenza in una commovente assenza. Qui Europa Libera, senza Noel Bernard, come se le lacrime lavassero il lutto, il vostro e il nostro, il lutto delle onde radio, conclude Virgil Ierunca.



Radio Europa Libera non è stata piú la stessa dopo la morte di Noel Bernard, ma chi è venuto dopo ha continuato ciò che lui aveva iniziato. E il tempo ha dato loro ragione. (traduzione di Adina Vasile)




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