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“Otto the Barbarian” nelle sale cinematografiche romene

Otto the Barbarian, il film di debutto nel lungometraggio della regista Ruxandra Ghiţescu, può essere visionato nelle sale cinematografiche romene dal 24 settembre.

“Otto the Barbarian” nelle sale cinematografiche romene
“Otto the Barbarian” nelle sale cinematografiche romene

, 01.10.2021, 19:53

Otto the Barbarian”, il film di debutto nel lungometraggio della regista Ruxandra Ghiţescu, può essere visionato nelle sale cinematografiche romene dal 24 settembre. Otto the Barbarian” ha avuto la prima mondiale nella competizione ufficiale della 26/a edizione del Sarajevo Film Festival ed è stato designato il miglior lungometraggio della sezione Le Giornate del Film Romeno al TIFF (Transilvania International Film Festival). Il film ha come protagonista un adolescente 17enne punk che si confronta con la morte della fidanzata. Il ragazzo diventa prigioniero in un circolo vizioso creato dai genitori, il nonno, la madre della fidanzata e l’indagine svolta dai servizi sociali. Per sopravvivere, Otto deve affrontare i propri sentimenti e sensi di colpa. “Sostenuto dallo sguardo comprensivo di Ruxandra Ghițescu (tutto ciò che potrebbe auspicare di più un personaggio che si trova nei guai), Otto è il più accattivante protagonista di un film romeno degli ultimi anni” scrive il critico di cinema Victor Morozov, mentre Ruxandra Ghițescu auspica che Otto the Barbarian” sia un film che ci ripaghi dal punto di vista emozionale. Il punto di partenza nella realizzazione del film è stato un articolo di qualche anno fa che raccontava la storia di Octavian Albu, il regista musicale del film e l’autore della colonna sonora accanto al gruppo Cardinal.



Ruxandra Ghițescu racconta: “In qualche modo, nei miei tentativi di trovare un punto di contatto drammaturgico con l’età adolescente, ho trovato un articolo su Octavian Albu, che era stato soprannominato Otto il Barbaro e mi è sembrato un incontro felice. Solista in un gruppo punk, con tutta l’architettura esterna della cultura punk, mi è sembrato che Octavian raffigurasse la marginalità di un’età abbastanza evitata sia nei rapporti sociali, che nel cinema e nella letteratura. Octavian Albu è stato sin dall’inizio consigliere per la parte musicale, si è affiancato al nostro team come regista musicale, ha composto assieme al gruppo Cardinal gran parte della colonna sonora e abbiamo scelto insieme anche le canzoni del film che appartengono ad altri gruppi punk. Posso dirvi che, dell’articolo che ha ispirato la trama del film, sono rimasti solo il nome, i capelli punk e l’abito. Si tratta di una fiction che non ha nulla a che fare con la vita di Octavian. Infatti, ci siamo incontrati qualche anno dopo che avevo trovato l’articolo, quando Otto aveva già 23 anni, era studente a Londra e mi ha dato il suo ok per utilizzare l’articolo come fonte di ispirazione. Mi ha creato l’impressione di essere molto contento che siamo arrivati a realizzare questo film, è una persona positiva e il suo contributo mi ha aiutato moltissimo, anche grazie al suo feedback legato alla sceneggiatura.”



Ruxandra Ghiţescu si è prefissa di realizzare un film sull’adolescenza quale età del tumulto emozionale e della solitudine, età in cui la musica svolge un ruolo fondamentale. Allo stesso tempo, “Otto the Barbarian” è un film che parla in ugual misura agli adolescenti e ai genitori, un invito al dialogo e un dibattito sulla depressione e sulle sue conseguenze: “Sin dall’inizio abbiamo voluto costruire un film puntando piuttosto sull’affetto che sull’intelletto, soprattutto perché ha a che fare con l’età in cui le più importanti sono le emozioni e non tanto il percorso razionale ben costruito, al quale ricorriamo ulteriormente nella vita. Non so quanto sia stato una costruzione. E’ stata piuttosto un’esteriorizzazione dei sentimenti vissuti. Otto è un personaggio molto critico, introvertito, parla poco e allora le sue interazioni con gli altri sono il risultato delle sue emozioni e dei suoi sentimenti. Ho esternalizzato tutto il percorso emozionale interno del personaggio nei suoi vari rapporti: i rapporti con i genitori, con la madre della fidanzata, con le videoregistrazioni lasciate dalla fidanzata, ma soprattutto con la musica. E questi rapporti con la musica li abbiamo sviluppati molto durante il montaggio e la realizzazione della colonna sonora, perché abbiamo voluto tanto che il suo ritmo fosse simile al punk. Sono molto contenta di aver colto un periodo in cui Otto sarà presente nelle sale cinematografiche e avremo contatto con il pubblico. Solo ora sento di aver fatto un film e sento che questo film ha raggiunto il suo scopo. Tutto l’anno scorso, con le restrizioni imposte dalla pandemia, in cui le sale cinematografiche sono state così facilmente chiuse e quest’esperienza cinematografica è stata abbandonata con tanta leggerezza, è stato molto doloroso per me e, immagino, anche per molti altri. Perciò ho goduto molto dell’esperienza degli ultimi festival, del contatto col pubblico e dell’esperienza nella sala, davanti a uno schermo”, ha raccontato Ruxandra Ghițescu.



“Ruxandra Ghițescu realizza un ritratto pieno di tenerezza, che non è privo di sorprese e di momenti spettacolari di attoria” scrive Georgiana Mușat nella rivista “Il tetto di vetro” sul film co-prodotto da Alien Film, assieme a Polar Bear ed Alien Films Entertainment. Il film che coglie il momento della vita di un adolescente punk di 17 anni, in cui si confronta con la perdita delle fidanzata ha nel cast Marc Titieni, Adrian Titieni, Ioana Bugarin, Ioana Flora, Mihaela Sîrbu, Iulian Postelnicu, Ana Radu, accanto al compianto Constantin Drăgănescu. Ana Drăghici ne firma la fotografia e Dana Bunescu il montaggio. I produttori del film sono Iuliana Tarnovețchi e Oana Prața, mentre Anda Ionescu ne è produttore delegato.

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