Disegni di legge sulla difesa
Il governo di Bucarest ha approvato un disegno di legge che permetterà ai giovani di diventare militari volontari in servizio.
Roxana Vasile, 03.10.2025, 10:27
Le autorità romene lavorano da anni all’aggiornamento della legislazione riguardante la preparazione della popolazione alla difesa, diventata ancora più importante a causa della guerra al confine – quella della Russia in Ucraina – che ha sconvolto la tranquillità del continente. Attualmente, in Romania, si registra una carenza sia di personale militare attivo sia di riservisti. In caso di necessità, il paese potrebbe contare su circa 70.000 militari attivi, rispetto agli oltre 300.000 degli anni ’90, e su una riserva in naturale processo di invecchiamento composta principalmente da coloro che hanno svolto il servizio militare obbligatorio fino al 2007, anno in cui è stato sospeso.
Di conseguenza, un disegno di legge avviato già nel 2019 dallo Stato Maggiore della Difesa proponeva che i giovani potessero partecipare, su base volontaria, a un programma di formazione militare di base. Coloro che seguissero il programma – si specificava – potrebbero completare la riserva mobilitabile dell’Esercito Romeno o essere selezionati per diventare soldati professionisti con contratto di lavoro nell’esercito.
Il governo di coalizione di Bucarest ha approvato giovedì un disegno di legge in tal senso. Il servizio militare volontario è rivolto ai giovani, uomini e donne, con domicilio stabile in Romania, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che non abbiano svolto altre forme di servizio militare.
Il programma di formazione durerà 4 mesi, durante i quali i volontari beneficeranno gratuitamente di alloggio, vitto, assistenza sanitaria e riceveranno una paga mensile equivalente al grado di soldato, ovvero 3.000 lei (circa 600 euro). Al termine della formazione, i volontari riceveranno anche un bonus finanziario pari a tre stipendi medi lordi. Attualmente, questo valore è di circa 27.000 lei (circa 5.400 euro).
Gli esperti assicurano che questa misura non rappresenta un ritorno al servizio militare obbligatorio, né – nonostante il contesto geopolitico teso – prepara il paese a una guerra. Tuttavia – precisano – la Romania deve prepararsi alla difesa.
Sempre giovedì, l’esecutivo di Bucarest ha adottato un altro disegno di legge che modernizza la strategia di difesa e inquadra la difesa nazionale nel contesto della difesa collettiva nell’ambito della NATO e della politica di sicurezza e difesa comune dell’Unione Europea. Più precisamente, il ddl include misure che semplificano la catena decisionale nel teatro operativo. In questo modo, il comandante sul campo potrà impartire ordini diretti, per ridurre i tempi di reazione in situazioni critiche, come l’intercettazione di droni.
Entrambi i documenti sono stati inviati al Parlamento per dibattito e approvazione con la procedura d’urgenza.