Il caso Potra
Dopo alcuni mesi in cui si era sottratto al procedimento penale nel caso in cui è accusato, tra l’altro, di tentativo di colpo di stato, il mercenario Horațiu Potra è stato estradato e riportato in Romania.
Sorin Iordan, 21.11.2025, 11:19
Il mercenario Horațiu Potra, ricercato a livello internazionale dalle autorità romene per tentativo di commettere azioni contro l’ordine costituzionale, è stato riportato giovedì sera nel paese da Dubai. Vicino all’ex candidato sovranista alle elezioni presidenziali, Călin Georgescu, e al controverso imprenditore Vasile Frank Timiș, coinvolto nello scandalo dello sfruttamento aurifero di Roșia Montană (centro), Potra è stato estradato dagli Emirati Arabi Uniti insieme al figlio e al nipote. I tre sono stati portati nel carcere della Polizia Romena per essere deferiti alla giustizia.
Insieme ad altri 20 membri del suo gruppo, Horațiu Potra è stato rinviato a giudizio dalla Procura Generale per tentativo di commettere azioni contro l’ordine costituzionale, inosservanza del regime delle armi, delle munizioni e dei materiali esplosivi, operazioni con articoli pirotecnici effettuate senza diritto e istigazione pubblica. Nello stesso caso è giudicato anche l’ex candidato presidenziale Călin Georgescu, del quale i procuratori romeni sostengono che avesse pianificato un’operazione di infiltrazione delle proteste organizzate subito dopo l’annullamento delle elezioni presidenziali svoltesi verso la fine del 2024, per creare disordine sociale e caos.
Negli anni ’90, Potra è stato combattente nella Legione Straniera dell’Esercito Francese. Dopo aver lasciato l’unità, ha fatto parte della guardia del presidente della Repubblica Centrafricana, Ange-Félix Patassé, è diventato capo della sicurezza personale dell’emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani, e ha lavorato per l’ex presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo. Alla metà degli anni 2000, Potra è tornato in Romania e ha fondato l’associazione dei “Romeni che hanno servito nella Legione Francese”. Nel 2012 ha guidato il distaccamento di guardie del corpo dell’uomo d’affari Frank Timiș, il quale gli ha affidato la responsabilità della sicurezza delle miniere possedute dalle sue aziende in Sierra Leone, Burkina Faso, Senegal, Costa d’Avorio e Niger.
Tra il 2016 e il 2019, Potra è stato consulente per la sicurezza e formatore della Guardia Presidenziale nella Repubblica Centrafricana, mentre dal 2022 al 2024 è stato il capo del distaccamento di ex militari romeni presenti nella Repubblica Democratica del Congo per addestrare l’esercito congolese. Nel 2022 si è coinvolto anche nella politica romena ed è diventato leader del partito nazionalista Alianța pentru Patrie/ Alleanza per la Patria, mentre nel 2024 ha ottenuto un seggio come consigliere locale nella città di Mediaș (centro), per Partidul Patrioților/Partito dei Patrioti.
Nella primavera di quest’anno, nel pieno dell’inchiesta condotta dalla Procura Generale, Horațiu Potra ha lasciato la Romania insieme al figlio e al nipote e si è rifugiato negli Emirati Arabi Uniti, da dove ha diffuso spesso messaggi di incitamento alla rivolta armata. Il 29 settembre, i tre sono stati fermati a Dubai e le autorità romene hanno avviato le procedure di estradizione. Giovedì sera, il presidente romeno Nicușor Dan ha dichiarato che l’operazione di rimpatrio dei membri della famiglia Potra conferma il fermo impegno dello stato romeno: l’ordine costituzionale si difende, e coloro che sono sospettati di agire contro di esso vengono portati davanti alla giustizia, ha aggiunto il presidente.