Procedure per la sicurezza dello spazio aereo
In Romania, il Consiglio Supremo di Difesa ha stabilito le procedure e la catena di comando in caso di violazione dello spazio aereo nazionale.
Sorin Iordan, 26.09.2025, 11:09
Sempre più stati europei situati sul fianco orientale dell’Unione Europea e della NATO stanno adottando misure per contrastare i droni russi, che sconfinano sempre più frequentemente nello spazio aereo alleato. A Bucarest, il Consiglio Supremo di Difesa ha approvato giovedì gli atti normativi che completano le misure di protezione contro i sistemi di aeromobili senza pilota che entrano senza autorizzazione nello spazio aereo nazionale. Sono stati definiti non solo i requisiti tecnici degli equipaggiamenti e dei sistemi che agiranno contro i droni, ma è stata stabilita anche la catena decisionale per l’attuazione delle misure necessarie al loro abbattimento.
Per quanto riguarda gli aeromobili con pilota che entrano senza permesso nello spazio aereo romeno, l’uso delle armi per abbatterli rappresenta una decisione da prendere “in ultima istanza”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Ionuț Moșteanu, al termine della riunione del Consiglio. “Abbiamo aeromobili militari e civili con pilota. Nel caso di quelli militari, la decisione e tutta la procedura è coordinata e condotta dal comandante della missione, in conformità con tutte le regole NATO per l’intercettazione degli aeromobili militari. Ci sono dei passi graduali, e l’uso delle armi e la distruzione di un aereo rappresentano una misura di ultima istanza, se tutti gli altri passi vengono ignorati e se l’aeromobile non si identifica e non lascia lo spazio aereo della Romania, e si tratta di aeromobili civili con pilota, caso in cui la decisione di abbatterli spetta al ministro, come avveniva finora”, ha detto Ionuț Moșteanu.
Il Consiglio Supremo di Difesa ha inoltre stabilito che tutte le istituzioni del Sistema Nazionale di Difesa possono definire un elenco di obiettivi da proteggere contro i droni. Questo elenco sarà aggiornato in base alle realtà e potrà includere anche obiettivi temporanei. Ionuț Moșteanu ha spiegato che un simile obiettivo temporaneo potrebbe essere, ad esempio, un edificio in cui si svolge un’importante riunione con la partecipazione di capi di stato o primi ministri.
Il ministro della Difesa ha ricordato anche la recente situazione verificatasi in Polonia, quando 19 droni russi sono entrati illegalmente nel suo spazio aereo, e alcuni di essi sono stati abbattuti dalle pattuglie aeree della NATO. Ionuț Moșteanu ha precisato che gli stati devono dotarsi meglio ed essere preparati ad affrontare simili situazioni, che sono in aumento. Da alcuni giorni, la Danimarca è bersaglio di quello che le autorità locali definiscono “un attacco ibrido di origine sconosciuta”, che ha portato alla chiusura di due aeroporti della capitale Copenaghen.
Inoltre, dall’inizio di questo mese, la Romania e l’Estonia hanno denunciato violazioni del loro spazio aereo da parte di velivoli russi. Nel caso della Romania, un drone russo ha sorvolato lo spazio aereo nazionale per circa 50 minuti, dopodiché si è diretto verso l’Ucraina. In questo contesto, i ministri della Difesa degli stati situati sul fianco orientale, tranne l’Ungheria, discutono con il commissario europeo per la Difesa, Andrius Kubilius, della creazione di un “muro antidroni”, un progetto che sarà implementato in collaborazione con la NATO. Martedì, il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, ha richiamato l’attenzione alla Russia sul fatto che la NATO utilizzerà tutti gli strumenti, militari e non militari, per difendersi da quello che ha definito il crescente comportamento irresponsabile di Mosca.