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Schengen, sempre più vicino alla piena adesione

Dopo un'attesa durata 13 anni, Romania e Bulgaria aderiranno all’Area Schengen di libera circolazione anche con le frontiere terrestri da gennaio 2025.

(foto: Polizia di Frontiera Romena)
(foto: Polizia di Frontiera Romena)

, 25.11.2024, 12:47

I ministri dell’Interno di Romania, Ungheria, Austria e Bulgaria hanno raggiunto venerdì a Budapest un accordo storico sull’allargamento dell’Area Schengen, aprendo la strada alla piena adesione di Romania e Bulgaria a partire dal 1° gennaio 2025. La decisione finale, che richiede però l’accordo di tutti i ministri degli Interni dell’Unione Europea, verrà adottata il 12 dicembre al Consiglio GAI a Bruxelles. “Ho sempre ritenuto che la situazione attuale sia ingiusta nei confronti della Romania, che ha compiuto numerosi sforzi negli ultimi anni e da tempo ha soddisfatto tutte le condizioni per entrare a far parte dell’area Schengen” – ha affermato il primo ministro ungherese Viktor Orbán, il cui Paese detiene, fino alla fine dell’anno, la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.

D’altronde, tutte le istituzioni europee hanno sostenuto negli ultimi anni l’adesione dei due Stati all’area di libera circolazione e hanno salutato il risultato positivo dell’incontro di Budapest. “Nel 2025 l’Area Schengen diventerà più forte”, ha scritto su un social network la leader della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Anche la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha accolto con favore lo “sviluppo positivo riguardo alla piena adesione di Romania e Bulgaria all’Area Schengen. Da parte sua, il ministro degli Interni austriaco, Gerhard Karner, il cui Paese si è finora opposto all’adesione della Romania e della Bulgaria allo spazio di libera circolazione, ha riconosciuto che “l’immigrazione clandestina è diminuita, ma dobbiamo continuare a rafforzare le frontiere esterne dell’Unione Europea”. Accennando al veto sull’adesione completa di Romania e Bulgaria, egli ha sottolineato: “non è solo una mia decisione, è la decisione di tutta la cancelleria”.

A Budapest, il ministro Cătălin Predoiu ha salutato l’accordo ed ha sottolineato che l’obiettivo raggiunto da Bucarest va a beneficio di tutti. Egli ha affermato che la Romania è un vero fornitore di sicurezza nell’Area Schengen. Catălin Predoiu: “Abbiamo raggiunto un accordo. L’incontro è un successo. L’obiettivo della Romania in questo incontro è stato quello di creare le condizioni per una decisione positiva al Consiglio GAI di dicembre. Si trattava di creare le condizioni affinché il veto austriaco potesse essere revocato, in modo da poter ottenere una decisione quest’anno. E penso che sia stato un obiettivo comune anche del mio collega e amico Gerhard Karner. Era importante che tutti si sentissero a loro agio, poiché l’ottimo lavoro svolto dalla polizia di frontiera romena e bulgara, insieme ai colleghi provenienti da Serbia, Ungheria, Austria, questo ottimo lavoro che è stato alla base dell’iter che abbiamo percorso, continuerà anche dopo l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Area Schengen con le frontiere terrestri”.

Ricordiamo che l’Austria si oppone dal 2022 all’ampliamento della zona di libera circolazione in segno di protesta contro i numerosi ingressi illegali sul suo territorio. Nel marzo di quest’anno ha accettato l’adesione parziale a Schengen per i due Stati dell’Europa orientale, con le frontiere aeree e marittime, e ha stabilito una road map per una possibile estensione alle frontiere terrestri.

Foto: Emil Kalibradov / unsplash.com
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