La Cattedrale Nazionale, un momento storico
La cerimonia di consacrazione del mosaico della Cattedrale Nazionale è stata officiata dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e dal Patriarca Daniele della Chiesa Ortodossa Romena.
Mihai Pelin, 27.10.2025, 13:48
In Romania, i fedeli potranno pregare fino a venerdì all’altare della Cattedrale Nazionale di Bucarest, anche di notte, dopo che domenica il Patriarca Daniel ha consacrato gli affreschi del luogo di culto insieme al Patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli, accompagnato da un consiglio di 65 gerarchi, 70 sacerdoti e 12 diaconi. All’evento hanno partecipato 2.500 ospiti, tra cui il presidente romeno Nicuşor Dan e la presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu. Tra i presenti si sono annoverati anche i presidenti del Senato e della Camera dei Deputati, Mircea Abrudean e Sorin Grindeanu, il primo ministro Ilie Bolojan, gli ex capi di stato Emil Constantinescu e Traian Băsescu, la Custode della Corona romena, Sua Maestà Margherita, accompagnata da Sua Altezza Radu di Romania, il presidente dell’Accademia Romena, Ioan-Aurel Pop, il Nunzio Apostolico in Romania e nella Repubblica di Moldova, Giampiero Gloder, accanto a numerosi dignitari e funzionari, nonché ospiti dall’estero.
Sulla spianata davanti alla Cattedrale, hanno assistito circa 8.000 pellegrini provenienti da tutto il Paese, e altre diverse migliaia di persone hanno seguito la messa dall’esterno, su schermi appositamente installati. Il Patriarca Daniel ha affermato che la presenza di Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca di Costantinopoli, sia alla consacrazione dell’altare della Cattedrale Nazionale di Bucarest nel 2018, sia quest’anno alla consacrazione degli affreschi della Cattedrale, è “una testimonianza di unità nell’Ortodossia e del costante sostegno del Patriarcato Ecumenico alla libertà amministrativa e alla dignità delle chiese locali”. Egli ha esortato a considerare la celebrazione della consacrazione degli affreschi della Cattedrale Nazionale “un momento luminoso di rafforzamento della fede e dell’amore fraterno”. A sua volta, il Patriarca Bartolomeo ha affermato che “la Sacra Icona non è una semplice opera d’arte, né un elemento decorativo delle nostre chiese, monasteri o case, ma è la potente risposta della teologia ortodossa contro le eresie che negano la verità dell’incarnazione del Figlio di Dio e contro coloro che non accettano la deificazione dell’uomo attraverso la grazia”.
La gente è rimasta commossa e impressionata dalle dimensioni della Cattedrale Nazionale, la più grande chiesa ortodossa del mondo. Misura 127 metri e ha una capienza di 5.000 persone. Due terzi delle pareti sono ricoperti di mosaici, ai quali hanno lavorato per sette anni oltre 200 specialisti di arte bizantina. L’iconostasi è la più grande del mondo, con una superficie di quasi 400 metri quadrati ricoperta di un totale di 800 metri quadrati di mosaico. Le sei campane pesano 33 tonnellate, di cui quella principale ha un peso di 25 tonnellate ed è una delle più grandi campane a oscillazione libera d’Europa. L’evento ha segnato il Centenario del Patriarcato Romeno. Nel 2025 ricorrono 140 anni da quando la Chiesa Ortodossa Romena è stata riconosciuta come Chiesa autocefala e 100 anni da quando è stata elevata al rango di Patriarcato.