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Proteste contro l’aumento dei prezzi

I sindacalisti romeni sono scesi in piazza per lamentarsi del continuo deterioramento del tenore di vita.

Proteste contro l’aumento dei prezzi
Proteste contro l’aumento dei prezzi

, 18.10.2022, 11:49

Nei più di tre decenni di democrazia romena, l’autunno è sempre stato la stagione prediletta per le proteste con una posta in gioco sociale. L’avvicinarsi dell’inverno che, secondo una famosa battuta in Romania, coglie sempre di sorpresa le autorità, amplifica i timori e i malcontenti della popolazione. I romeni avevano comunque gli stipendi e le pensioni tra i più bassi di tutti i cittadini dell’Unione Europea. Il loro potere d’acquisto è stato fortemente abbassato a causa dell’inflazione, il cui tasso annuo supera il 15%. Tutto è diventato sempre più caro, dai generi alimentari, ai servizi, agli elettrodomestici, ai farmaci e, stando agli esperti, la spirale dei prezzi è stata generata soprattutto dal rincaro dell’energia. Privi di coerenza, i diversi schemi immaginati dai governanti per compensare o imporre una massimale dei prezzi dell’energia non sembrano aver convinto una popolazione sempre più spaventata dalle bollette stellari che riceverà nei mesi invernali.



Una prima protesta, avviata dai leader di più sindacati affiliati al Cartel Alfa, si è svolta lunedì, a Zalău, nel nord-ovest. Gli organizzatori hanno voluto richiamare l’attenzione sui costi sempre maggiori dell’energia che intaccano, in ugual misura, l’ambiente d’affari, le istituzioni e, soprattutto, la popolazione. Stando ai sindacalisti è solo l’inizio di una manifestazione di protesta itinerante intitolata “La marcia contro la povertà”, che dovrebbe essere organizzata in tutto il Paese e approdare a Bucarest, dove è previsto un ampio meeting di protesta il 20 ottobre. Non ci sono, al momento, delle strategie economiche affinché la Romania possa superare quest’inverno” — accusa uno dei sindacalisti.



A sud di Zalău, sempre membri della confederazione Cartel Alfa hanno protestato davanti alla sede della Centrale Termoelettrica di Mintia, sollecitando l’aumento degli stipendi e delle pensioni, soluzioni per fermare l’aumento dei prezzi e la modifica della Legge sul dialogo sociale. Vogliamo richiamare l’attenzione al Governo romeno sulla crisi energetica che si sta aggravando sempre di più, impoverendo la popolazione. Chiediamo l’aumento degli stipendi e soluzioni per fermare l’aumento dei prezzi dell’energia, nonché l’attivazione di tutte le capacità di produzione dell’energia elettrica a base di carbone” — ha riassunto il presidente della filiale provinciale di Hunedoara del Cartel Alfa, Cristian Iştoc, spiegando che la scelta della centrale termoelettrica di Mintia come luogo delle proteste non è casuale, visto che la centrale è stata chiusa a marzo 2021 e che, nel frattempo, il prezzo dell’energia è aumentato dieci volte. Ora l’energia elettrica è più cara in Romania che in Germania, mentre gli stipendi sono tre-quattro volte più bassi, e non è affatto corretto” — ha puntualizzato Iştoc.



La nervosità manifestata nella società romena fa parte di una corrente europea molto più ampia. Decine di migliaia di persone sono scese in pizza a Praga o a Parigi, a Londra o a Budapest, per protestare contro il deterioramento del tenore di vita, un effetto indiretto, ma molto evidente, dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe.

Foto: Emil Kalibradov / unsplash.com
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