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Modifiche fiscali e di bilancio in Romania

Il Governo di Bucarest tenta nuovamente di diminuire la spesa pubblica.

Modifiche fiscali e di bilancio in Romania
Modifiche fiscali e di bilancio in Romania

, 31.10.2023, 10:11

In Romania, il deficit di bilancio resta uno dei punti vulnerabili dell’amministrazione e il Governo di coalizione PSD-PNL sostiene che continuerà a promuovere la rigorosità nell’impiego del pubblico denaro. In precedenza, il Governo ha assunto la responsabilità per un pacchetto legislativo che promette la riduzione dello spreco, tramite la limitazione delle acquisizioni, la diminuzione del numero di cariche dirigenziali e l’accorpamento di alcune istituzioni pubbliche, l’eliminazione di certe agevolazioni fiscali, la riduzione della frode e dell’evasione fiscale.

Inoltre, dal 1 novembre entra in vigore una nuova ordinanza d’urgenza che prevede la diminuzione delle spese a fine anno, imponendo restrizioni alle istituzioni pubbliche e ai comuni, compresa l’organizzazione di festival e competizioni. Non sarà più possibile assumere impegni legali per forniture d’ufficio, altri beni e servizi di manutenzione o riparazioni usuali. Il ministro delle Finanze, il liberale Marcel Boloş, afferma che, negli anni scorsi, a novembre e dicembre, le spese per beni e servizi aumentavano di due, tre o quattro volte rispetto agli altri mesi. Cosicchè il Governo ha deciso ora che queste spese non devono superare la media dei primi dieci mesi dell’anno.

L’atto normativo prevede inoltre che il pagamento dei diritti salariali ottenuti in tribunale dai dipendenti statali sarà rinviato al 2024. Il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu afferma, però, che nessuno si deve preoccupare, poichè il budget dispone di sufficienti fondi per il pagamento degli stipendi e delle altre spese assunte dallo Stato, mentre le pensioni aumenteranno dal 1 gennaio, a seconda dell’indice dell’inflazione, pari al 13,5%. Le nuove misure decise dal Governo arrivano a seguito dei dati pubblicati la scorsa settimana dall’Eurostat, i quali indicano che l’Ungheria, con il 6,6%, e la Romania, con il 6,3%, sono i paesi con il deficit governativo più elevato tra i 27 stati membri dell’Unione Europea.

Sempre la scorsa settimana, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha sollecitato quello che ha definito una riconsiderazione del modo in cui vengono calcolati i deficit di bilancio, alla luce della revisione del budget dell’Unione Europea. Al vertice del Consiglio Europeo di Bruxelles, il capo dello stato romeno ha chiesto che il futuro bilancio comunitario risponda alle nuove sfide, quali il supporto concesso all’Ucraina invasa dalle truppe russe, la crisi di sicurezza nel Medio Oriente, nonchè il calo della competitività dell’economia europea.

La sollecitazione del presidente arriva nella situazione in cui la Romania ha superato negli ultimi tre anni il deficit di bilancio assunto tramite il Patto di stabilità, lo strumento europeo che costringe gli stati membri a mantenere il deficit entro limiti sostenibili, per non generare degli squilibri macroeconomici. Iohannis ha inoltre sollecitato che la revisione del bilancio non intacchi sugli stanziamenti all’agricoltura e alla coesione, i due grandi assi tramite cui l’Unione finanzia lo sviluppo della Romania.

Foto: Emil Kalibradov / unsplash.com
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