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La settimana 10 – 15/11/2025

La strategia nazionale della Romania, in dibattito pubblico / La riforma delle pensioni speciali, arenata / Proteste e inflazione / Collaborazione romeno-moldava / Le spoglie del principe Ghyka, rimpatriate

Sguardo sulla settimana
Sguardo sulla settimana

, 15.11.2025, 07:00

La strategia nazionale della Romania, in dibattito pubblico
Il Presidente Nicușor Dan ha presentato mercoledì la bozza della nuova Strategia di Difesa Nazionale per il periodo 2025-2030, che sarà sottoposta a dibattito pubblico per circa due settimane prima di essere inviata al Parlamento per l’approvazione. La Romania deve stabilire legami più stretti con i suoi alleati della zona del Mar Nero per proteggere dalle minacce russe i progetti energetici che la trasformeranno nel più grande produttore di gas dell’Unione Europea nel 2027, si precisa nel documento. Allo stesso tempo, il partenariato strategico della Romania con gli Stati Uniti è di “estrema importanza”. La Romania deve mantenere i suoi partenariati e dimostrare i propri interessi all’interno dell’UE, della NATO e nelle sue relazioni con gli Stati Uniti, ha affermato ancora il capo dello stato. Le azioni ostili della Russia sono considerate la principale minaccia alla sicurezza nazionale, ma il documento identifica anche altre vulnerabilità, dal declino demografico alla debole capacità amministrativa dello Stato. Il 24 novembre si terrà una riunione del Consiglio Supremo di Difesa del Paese sul tema della Strategia di Difesa Nazionale. Nel frattempo, giovedì si è conclusa la più grande esercitazione militare dell’anno, tenutasi nei poligoni NATO in Romania. La Dacian Fall 2025 è iniziata il 20 ottobre e ha riunito 5.000 soldati provenienti da 10 Paesi membri dell’Alleanza, con 1.200 veicoli e mezzi tecnici.

La riforma delle pensioni speciali, arenata
A Bucarest si sono svolti intensi negoziati all’interno della coalizione governativa. All’inizio della settimana, la coalizione ha annunciato di aver raggiunto un accordo sulla riduzione delle spese salariali nell’amministrazione locale e centrale. Pertanto, l’anno prossimo, le spese per il personale saranno ridotte del 10% rispetto a quest’anno nella pubblica amministrazione centrale, mentre in quella locale è stata concordata la possibilità di ridurre del 30% le posizioni esistenti in tutte le unità amministrativo-territoriali. D’altra parte, i negoziati sulle pensioni speciali, che includono quelle dei magistrati, non hanno avuto risultati concreti, nonostante il Presidente Nicuşor Dan abbia invitato i leader della coalizione di governo e i rappresentanti della magistratura a partecipare ai colloqui. Secondo fonti politiche citate da Radio Romania, la coalizione ha proposto un periodo di transizione per l’applicazione delle nuove condizioni pensionistiche di 10 anni e possibilmente più lungo, e che le pensioni siano pari al 70% dell’ultimo stipendio. I magistrati, tuttavia, chiedono che il periodo di transizione sia superiore a 15-20 anni e che le pensioni rappresentino il 65% dell’ultimo stipendio lordo. Se non adottasse questa riforma entro la fine del mese, Bucarest potrebbe perdere 231 milioni di euro inclusi nel PNRR. Nel frattempo, giovedì, dopo oltre un anno di negoziati, la Romania ha ottenuto l’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rivisto, durante la riunione del Consiglio Affari Economici e Finanziari (ECOFIN) a Bruxelles. Il nuovo piano ha un valore complessivo di oltre 21,4 miliardi di euro. Bucarest ha già incassato metà dell’importo, mentre l’altra metà la riceverà entro la fine del prossimo anno.

Proteste e inflazione
Nel frattempo, a Bucarest, diverse migliaia di sindacalisti del Blocco Sindacale Nazionale hanno protestato mercoledì, insoddisfatti delle misure di austerità imposte, che portano a una diminuzione del potere d’acquisto, e delle politiche governative che alimentano l’inflazione. Loro chiedono un aumento del salario minimo, l’eliminazione dei tagli salariali e la riduzione dell’evasione fiscale, e minacciano di informare la Commissione Europea. Sempre mercoledì, l’Istituto Nazionale di Statistica ha annunciato che il tasso inflazionistico annuo è rimasto al 9,8% a ottobre, molto vicino al valore del mese precedente. Rispetto a ottobre 2024, i prezzi dei servizi e dei prodotti non alimentari sono aumentati maggiormente, di quasi l’11%, e i prezzi dei generi alimentari sono aumentati di circa il 7,6%. Secondo l’INS, il prezzo dell’elettricità è aumentato maggiormente il mese scorso, del 72% su base annua, ma in leggero calo rispetto al mese precedente. A sua volta, la Banca Centrale della Romania ha rivisto al rialzo le previsioni inflazionistiche per la fine di quest’anno all’8,8% e prevede che l’inflazione raggiungerà il 3% solo alla fine del prossimo anno. La Banca Centrale ha adottato il Rapporto trimestrale sull’Inflazione, un documento in cui prevede che questo indicatore registrerà una modesta diminuzione nei prossimi 9 mesi. Ciò è dovuto alla scadenza, il 1° luglio, del regime di tetto massimo al prezzo dell’elettricità e all’aumento, il 1° agosto, dell’IVA e delle accise, osserva la Banca Centrale.

Collaborazione romeno-moldava
La Romania è stata, è e rimarrà il partner strategico e il più impegnato sostenitore della Repubblica di Moldova, ha dichiarato il primo ministro Ilie Bolojan, dopo l’incontro a Bucarest con il suo omologo moldavo, Alexandru Munteanu. “Dobbiamo proseguire e approfondire i progetti comuni, già avviati o che decideremo insieme in futuro, a beneficio dei cittadini su entrambe le rive del Prut”, ha affermato Ilie Bolojan. Egli ha fatto riferimento ai progetti di cooperazione bilaterale nel campo delle infrastrutture energetiche e dei trasporti, nonché ai progetti riguardanti la facilitazione del transito ai valichi di frontiera. A sua volta, Alexandru Munteanu ha apprezzato il sostegno offerto dalla Romania, sottolineando che la Repubblica di Moldova desidera contribuire alla sicurezza regionale, alla connettività energetica e all’unità europea. “La Moldova sta costruendo, con il costante aiuto della Romania, un percorso al fianco degli Stati europei”, ha inoltre precisato Alexandru Munteanu.

Le spoglie del principe Ghyka, rimpatriate
Le spoglie dell’ultimo sovrano del principato romeno della Moldavia (est), Grigore Alexandru Ghyka (tra il 1849 e il 1856, con una breve interruzione), sono state portate mercoledì a Iași (nord-est), l’ex capitale della Moldavia, dove saranno sepolte vicino alla chiesa ortodossa in cui era stato nominato principe. Dopo essere state riesumate il 7 novembre da una città vicino a Parigi, dove il sovrano visse l’ultima parte della sua vita in esilio, la bara con i suoi resti mortali è stata portata con gli onori militari a Bucarest, dove è stata depositata presso la Presidenza. Eventi speciali in occasione del rimpatrio della bara hanno poi avuto luogo a Focșani (sud-est), per secoli città di confine tra i due principati romeni, Moldavia e Valacchia.

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