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L’applicazione dell’accordo UE-Turchia relativo ai migranti

Il controverso accordo fra lUE e la Turchia in merito al rimpatrio degli immigrati arrivati illegalmente in Europa è cominciato ad essere messo in pratica. Tre navi turche hanno preso lunedì allalba, dalle isole di Lesbo e Chio, 202 immigrati illegali arrivati in Grecia dopo il 20 marzo, che non hanno presentato domanda di asilo. Alcuni di loro sono siriani, la maggior parte però sono cittadini del Pakistan, Iran e Afghanistan. Lazione, bene organizzata e ampiamente mediatizzata, è stata sorvegliata dalla polizia greca e da esperti dellAgenzia Europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dellUnione europea (Frontex).

L’applicazione dell’accordo UE-Turchia relativo ai migranti
L’applicazione dell’accordo UE-Turchia relativo ai migranti

, 05.04.2016, 15:32

Il controverso accordo fra lUE e la Turchia in merito al rimpatrio degli immigrati arrivati illegalmente in Europa è cominciato ad essere messo in pratica. Tre navi turche hanno preso lunedì allalba, dalle isole di Lesbo e Chio, 202 immigrati illegali arrivati in Grecia dopo il 20 marzo, che non hanno presentato domanda di asilo. Alcuni di loro sono siriani, la maggior parte però sono cittadini del Pakistan, Iran e Afghanistan. Lazione, bene organizzata e ampiamente mediatizzata, è stata sorvegliata dalla polizia greca e da esperti dellAgenzia Europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dellUnione europea (Frontex).



Arrivati in Turchia, i siriani sono stati accompagnati a Osmaniye (nel sud), in un campo profughi già esistente, mentre gli altri a Kirklareli (nel nord, al confine con la Bulgaria), da dove saranno mandati gradualmente nei loro Paesi dorigine. Parallelamente, secondo laccordo di Bruxelles tra gli europei e i turchi, 43 rifugiati siriani, che finora si trovavano sul territorio della Turchia, sono arrivati in Germania e Finlandia. Questa è la prima operazione dellaccordo firmato tra Bruxelles e Ankara il 18 marzo. Ottenuto dopo intensi negoziati, laccordo ha lo scopo di diminuire il gran numero di persone che attraversano il Mar Egeo dalla Turchia verso la Grecia con la speranza di ottenere asilo nellUE.



Più di un milione di queste persone, tra cui numerosi siriani che stanno scappando dalla guerra che sta devastando il loro Paese, sono riuscite ad arrivare nelle isole greche. Il recente accordo tra lUE e la Turchia prevede il ritorno in Turchia di tutti gli immigrati illegali arrivati in Grecia dopo il 20 marzo. I siriani saranno conteggiati separatamente! E laccordo prevede che per ciascun siriano inviato in Turchia un altro sia accolto nellUE, e il numero sia limitato a 72 mila posti.



Le organizzazioni per la difesa dei diritti delluomo non hanno temperato le loro critiche nei confronti dellaccordo e del ritorno degli immigrati in Turchia. Amnesty International si è detta preoccupata per la sorte delle migliaia di persone che si trovano in Grecia in attesa di una decisione legata alle loro richieste di asilo. Lorganizzazione tedesca Pro Asyl ha denunciato ciò che considera un atto illegale, privo di umanità, mentre la ONG Oxfam – un trattamento applicato ai rifugiati contrario allo spirito delle legge internazionale e dellautorità morale dimostrata in precedenza dallEuropa. Ma cosa succederà con i rifugiati e i migranti arrivati in Grecia prima del 20 marzo?



Le autorità greche hanno contato circa 50 mila persone bloccate nel loro Paese dopo la chiusura della rotta dei Balcani. Tutti identificati e registrati di principio, loro saranno sia espulsi se considerati immigrati economici, sia entreranno nel processo europeo di riallocazione. Ciò presuppone la ridistribuzione di circa 63 mila persone, entro due anni al massimo, in Paesi dellUE, la Romania inclusa. Finora sono stati relocalizzati solo 581 rifugiati. La Romania ha ricevuto finora 15 dei 6000 rifugiati che si è impegnata ad accogliere. (traduzione di Gabriela Petre)




Foto: pixabay.com
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