La settimana 21-26/07/2025
Governo/ Sindacati/ Esperti/ Pubblici ministeri/ Diplomazia/ Calcio
Bogdan Matei, 26.07.2025, 10:00
La coalizione di governo dichiaratamente pro-europea di Bucarest – composta da PSD, PNL, USR e UDMR – ha deciso di posticipare fino a metà agosto l’adozione del secondo pacchetto di misure destinate a ridurre il deficit di bilancio attualmente a livelli record per un paese membro dell’Unione Europea. In questo periodo, tutti i progetti di investimenti locali saranno analizzati uno per uno, come richiesto dai socialdemocratici ai loro partner di governo. Il leader ad interim del partito, Sorin Grindeanu, afferma che il PSD è riuscito a imporre i propri argomenti a favore della continuazione del programma “Anghel Saligny”, finalizzato alla modernizzazione delle comunità locali tramite investimenti in strade provinciali e comunali, infrastrutture per l’acqua, fognature, impianti di depurazione e l’estensione delle reti di distribuzione del gas naturale.
Le quattro principali confederazioni sindacali romene hanno minacciato il governo con uno sciopero generale e con il blocco dell’inizio dell’anno scolastico a settembre, se le misure di austerità previste confermeranno che l’equilibrio del deficit di bilancio sarà lasciato esclusivamente a carico della popolazione. Il presidente del Blocco Nazionale Sindacale, Dumitru Costin, afferma che, il più probabilmente, i primi a pagare per la mancanza di performance nella gestione delle aziende statali saranno i dipendenti, tramite tagli salariali e perdita di posti di lavoro. Dumitru Costin sottolinea inoltre la necessità di analizzare ciascuna azienda singolarmente, e per quelle non performanti va visto perchè si trovano in questa situazione. I sindacati del settore dell’istruzione hanno annunciato che, nonostante il periodo di vacanza, i loro membri organizzeranno proteste la prossima settimana, in particolare contro l’aumento del carico didattico, che, secondo loro, comporterebbe la perdita di circa 15.000 posti di insegnanti, anche se il ministro di competenza, Daniel David, ha smentito questa ipotesi.
L’agenzia di valutazione finanziaria S&P Global Ratings ha confermato i rating della Romania per il debito a lungo e breve termine a “BBB-/A-3”, con outlook negativo. Secondo la fonte l’elezione di Nicușor Dan a presidente a metà maggio, seguita dalla formazione di un nuovo governo guidato dal primo ministro Ilie Bolojan, ha posto fine a un lungo periodo di incertezza politica. Il governo dispone di un’ampia maggioranza parlamentare, che gli ha permesso di approvare un pacchetto di misure di consolidamento fiscale. L’impatto totale di queste misure è stimato all’1,1% del PIL per il 2025 e al 3,5% del PIL per il 2026, distribuito in modo relativamente equilibrato tra misure di entrata e spesa. “A nostro avviso – e tenendo conto degli effetti del secondo round sull’economia – ciò contribuirà a ridurre il disavanzo sotto il 7,7% del PIL quest’anno e al 6,4% nel 2026, rispetto al 9,3% nel 2024”, afferma l’agenzia. Tuttavia, secondo S&P, il processo di correzione fiscale indebolirà ulteriormente quella che era già una prospettiva di crescita debole: “Abbiamo rivisto al ribasso le previsioni di crescita reale fino allo 0,3% per quest’anno (rispetto all’1,8% precedente) e all’1,3% per il 2026 (dal 2,6%)”. La prossima agenzia che valuterà il rating della Romania sarà Fitch, che ha annunciato la sua pubblicazione per il 15 agosto. Tutte e tre le principali agenzie di rating (S&P, Moody’s e Fitch) associano un outlook negativo al rating sovrano della Romania, il che pone il paese a un passo dalla categoria “junk”, non raccomandata per gli investimenti.
La decisione firmata dal premier Ilie Bolojan riguardo alla revoca di Cristian Popescu Piedone dalla carica di presidente dell’Autorità Nazionale per la Tutala dei Consumatori è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale. Figura pittoresca e politico dichiaratamente di sinistra, ex sindaco di un rione di Bucarest e imprigionato nel passato, Piedone è stato posto sotto controllo giudiziario dai procuratori anticorruzione in un fasicolo in cui è accusato di aver avvertito un hotel nella località montana di Sinaia di un controllo imminente. Ha ammesso che il proprietario dell’hotel, l’ex parlamentare liberale Dan Radu Rușanu – anch’egli con complicazioni penali nel passato – è suo amico, ma ha negato di averlo avvisato in anticipo.
Il nuovo capo della diplomazia di Bucarest, Oana Ţoiu, ha effettuato una visita ufficiale nella confinante Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona), dove è stata ricevuta dalla presidente Maia Sandu e ha avuto incontri con il premier Dorin Recean, il ministro degli Esteri, Mihai Popșoi, e il presidente del Parlamento, Igor Grosu. Secondo i corrispondenti di Radio Romania, la ministra Ţoiu ha ribadito l’impegno fermo del presidente Nicușor Dan, del premier Ilie Bolojan e dell’intero governo di Bucarest a sostenere le autorità di Chișinău nel processo di integrazione europea.
Quattro partite giocate in trasferta, due sconfitte, due pareggi, un gol segnato e tre subiti – questo è il bilancio settimanale delle squadre di calcio romene nei turni preliminari delle coppe europee. La campionessa FCSB di Bucarest è stata sconfitta per 1-0 dalla squadra nord-macedone KF Shkendija nel secondo turno preliminare della Champions League. Il vicecampione CFR Cluj ha pareggiato 0-0 in Svizzera con FC Lugano, in Europa League. L’Universitatea Craiova ha perso 1-2 contro i bosniaci di FK Sarajevo, in Conference League. Tornata nelle coppe europee dopo oltre mezzo secolo, l’Universitatea Cluj ha pareggiato 0-0 con FC Ararat-Armenia, sempre in Conference League. Le partite decisive per la qualificazione si disputeranno la prossima settimana, tutte e quattro in Romania.